Cronache

Toronto, attacco durante il G7: furgone sulla folla, 10 morti. Preso il killer

Canada, un furgone travolge i pedoni a Toronto. Nella città si sta tenendo il G7

Strage a Toronto durante G7: 10 morti e 15 feriti

Strage a Toronto, in Canada, sulla strada piu' famosa della citta', Yonge Street, proprio mentre era in corso la riunione dei ministri Esteri e degli Interni del G7. Il bilancio e' di 10 morti e 15 feriti uccisi da un furgone bianco salito su un marciapiede che ha falciato pedoni per due chilometri. "Un atto deliberato" lo ha definito la polizia che non sbilancia sul movente ma che non esclude il terrorismo. L'autore della strage e' uno studente 25enne di origine armena, Alek Minassian, residente in un sobborgo di Toronto, che e' stato arrestato dopo una breve fuga. L'attacco e' avvenuto alle 13:30 ora locale, le 19,30 in Italia, all'incrocio tra Yonge e Finch, ad una trentina di chilometri dal luogo in cui erano riuniti i ministri del G7, tra cui gli italiani Angelino Alfano e Marco Minniti. Il furgoncino era stato noleggiato.

Arrestato uno studente di origine armena di 25 anni

Alcune delle vittime non sono ancora state identificate. "Uccidimi" avrebbe detto il killer alla polizia. "Sparami in testa", avrebbe insistito puntando qualcosa contro gli agenti come se fosse un'arma. Poco dopo e' stato ammanettato. Il premier canadese, Justin Trudeau, ha espresso vicinanza alle vittime e ringraziato i soccorritori. "Stiamo monitorando la situazione da vicino e continueremo a lavorare con le autorita' senza esitazione", ha dichiarato offrendo le condoglianze alle famiglie delle vittime. La first lady Melania Trump, il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente messicano Enrique Pena Nieto e l'ex ministro canadese Stephen Harper, sono tra coloro che hanno espresso loro solidarieta' al Canada. A Toronto ai primi di giugno si terra' il summit dei capi di Stato e di governo dei sette Paesi piu' industrializzati. L'Unita' di Crisi della Farnesina e' al lavoro per verificare quanto sia accaduto e, in particolare, l'eventuale coinvolgimento di connazionali.