Cronache

Banca Etruria, Maria Elena Boschi esulta: tutti assolti, anche suo padre

La deputata di Italia Viva in un post su Facebook: "Oggi ho pianto e non ho paura ad ammetterlo: si chiude un calvario durato sette lunghi anni"

Banca Etruria, tutti assolti perchè il fatto non sussiste. Il pm aveva chiesto il massimo della pena per l'ex ministro Boschi 

Il fatto non sussiste”: i quattordici imputati del processo sul filone consulenze d'oro alla ex Banca Etruria sono stati assolti. La sentenza è stata pronunciata dal giudice di Arezzo Ada Grignani. Al tribunale il pm Angela Masiello aveva chiesto il massimo della pena, ovvero un anno, per Pierluigi Boschi, padre dell'ex ministro Maria Elena ed ex vicepresidente di Etruria, e per altri tre dirigenti cioè Luciano Nataloni, Claudia Bugno e Luigi Nannipieri. Per gli altri imputati erano state chieste condanne da 8 a 10 mesi. Ma il verdetto è di assoluzione con formula piena. 

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Gli imputati erano accusati di bancarotta colposa per una serie di consulenze commissionate dalla ex Banca Etruria per studiare l'ipotesi di fusione con un altro istituto di credito, che fu individuato nella Banca Popolare di Vicenza, ma poi l'operazione non ando' in porto. Secondo l'accusa anche le consulenze aggravarono i conti di Banca Etruria e ne scaturì un filone complementare a quello 'generale' per bancarotta fraudolenta dedicato al crac dell'istituto di credito aretino.

Il procuratore Roberto Rossi, che coordina il pool investigativo della procura di Arezzo su Banca Etruria, ha dichiarato dopo la lettura della sentenza: "Aspettiamo le motivazioni poi valuteremo se fare ricorso in appello".

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Oltre alla richiesta di pena per un anno per Boschi senior, Luciano Nataloni, Claudia Bugno e Luigi Nannipieri, il pm aveva chiesto anche condanne di 8 mesi per Daniele Cabiati, Carlo Catanossi, Emanuele Cuccaro (ex vicepresidente) sui quali pendeva un capo di imputazione; di nove mesi per Alessandro Benocci, Claudia Bonollo, Anna Nocentini Lapini, Giovanni Grazzini, Alessandro Liberatori e Ilaria Tosti (per loro due capi di imputazione); di 10 mesi per Claudio Salini (per tre capi di imputazione).

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Banca Etruria, il commento dell'avvocato Fanfani 

Quattordici imputati, due cda, un direttore generale e un vice dg di Banca Etruria ancora una volta a processo per bancarotta. E nuovamente tutti assolti! Auspico che le novità previste dalla delega Cartabia, a partire dalla possibilità di celebrare processi solo a condizione che vi sia una ragionevole previsione di condanna, contribuiscano ad evitare in futuro processi largamente inutili come questo".

Così ha dichiarato l'avvocato Luca Fanfani, dopo la lettura della sentenza di assoluzione per tutti i 14 imputati del processo stralcio per bancarotta colposa sulle consulenze dell'ex Banca Etruria. Fanfani nel processo è difensore del vicedirettore generale Emanuele Cuccaro, uno degli imputati assolti.

"E' emersa una verità scontata, ha aggiunto Fanfani, ossia che nel momento in cui Banca d'Italia nel dicembre 2013 impone a Banca Etruria di trovare altro istituto con cui fondersi, la obbliga, va da se', ad accollarsi ingenti spese per advisor legali finanziari e industriali, esattamente le spese contestate dalla procura. Una conclusione ovvia per un processo largamente inutile".

Banca Etruria, lo sfogo di Maria Elena Boschi su Facebook 

Da parte sua, la deputata di Italia Viva, Maria Elena Boschi, in un lungo post su Facebook ripercorre con dolore, gioia e commozione gli anni del processo. "Oggi ho pianto. Avevo giurato a me stessa che non avrei mai pianto per Banca Etruria. Oggi l’ho fatto. E non ho paura di ammetterlo in pubblico. Ho pianto come una bambina, in ufficio, alla Camera. Ho pianto perché mio padre è stato assolto dall’ultima accusa che gli veniva mossa su Banca Etruria. Con oggi si chiude un calvario lungo sette anni. E si chiude nell’unico modo possibile: con la certezza che mio padre era innocente". 

maria elena boschi
 

"La verità giudiziaria non cambia niente per me: ho sempre saputo che mio padre è stato attaccato sui media e non solo per colpire altri. Ma oggi la verità giudiziaria stabilisce ciò che io ho sempre saputo nel mio cuore: mio padre è innocente. E ora lo sanno tutti, non solo la sua famiglia", continua Boschi. 

"Lo sa il popolo italiano, nel cui nome la sentenza è stata pronunciata. Lo sanno le Istituzioni di questo Paese che io ho servito con dignità e onore. Lo sanno gli avversari politici che mi hanno chiesto le dimissioni per reati che mio padre non aveva fatto. Lo sanno i talk che hanno fatto intere trasmissioni contro di me e di noi e che non dedicheranno spazio a questa vicenda. Lo sanno gli odiatori che mi hanno insultato spesso con violenza verbale e frasi sessiste nel silenzio complice e imbarazzato di tanti", rimarca la deputata di Italia Viva. 

"Questa vicenda, spiega Boschi, ha segnato la mia vita e la mia carriera molto più di quanto uno possa pensare: ma le lacrime di oggi sono lacrime di gioia e di speranza. Perché nessuno debba subire quello che ha subito la mia famiglia. Combatterò per una giustizia giusta".  "E ringrazio, conclude la deputata di Italia Viva, quei tanti magistrati che in ogni angolo del Paese fanno prevalere il diritto sull’ingiustizia. Grazie a chi mi è stato vicino. Ti voglio bene babbo". 

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