Cronache
Botte per costringere figlio 12enne ad affiancarlo nelle rapine

Il 45enne ritenuto autore di sette colpi arrestato nel Napoletano. Come armi usava un fucile a canne mozze (rubato) e un coltello
Uomo picchiava il figlio se non voleva affiancarlo nelle rapine
Un uomo di 45 anni, già ritenuto autore di sette colpi nel napoletano, costringeva il figlio di 12 anni ad affiancarlo durante le rapine e quando il ragazzino si rifiutava lo minacciava e picchiava. Per questo è stato arrestato nella provincia di Napoli dai carabinieri di Casoria e di Crispano con l'accusa di rapina aggravata, detenzione e porto illegale di armi, ricettazione e maltrattamenti in famiglia. La Procura di Napoli Nord, che ha chiesto e ottenuto dal gip la misura cautelare.
Botte al figlio se si rifiutava di partecipare alle rapine: come armi fucile a canne mozze (rubato) e coltello
Il rapinatore seriale, che entrava in azione sempre con un fucile a canne mozze e un coltello è stato riconosciuto dai titolari dei negozi presi di mira dall'arrestato. Determinante, per la sua individuazione, è stata, la presenza del ragazzo che compare nelle immagini dei sistemi di videosorveglianza allegate agli atti posti alla base della richiesta del provvedimento cautelare.
Il fucile, risultato rubato nel maggio del 2019, venne trovato il 29 gennaio nella disponibilità dell'uomo durante una perquisizione. L'arma fu rinvenuta ad Afragola, nei pressi dell'abitazione del 45enne durante un'operazione "a largo raggio" che consentì anche di sequestrare due pericolose bombe una delle quali simile a quella utilizzata per l'attentato terroristico di Lione del 2019.