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Brandizzo, l'inchiesta si allarga. Il report: "Manutenzione, troppe carenze"

Di Redazione Cronache

Nel 2019 l’Agenzia sulla sicurezza stroncò i documenti di Rfi sui controlli, ma diede lo stesso il via libera. Il tecnico: "Ho schiantato 5 vite"

Strage ferroviaria a Brandizzo, ci saranno altri indagati

Sono indagati i due sopravvissuti alla strage di Brandizzo, ma non saranno gli unici. Non c’era il nulla osta al cantiere, l'inchiesta secondo alla Stampa si allargherà e metterà sotto accusa l’intero sistema di tutela dei lavoratori. Prafrasando le parole della procuratrice Viglione, secondo la Stampa "è evidente che quanto accaduto ha reso palese che il meccanismo di garanzia non era sufficiente a tutelare adeguatamente un lavoro così delicato in una sede così pericolosa".

“Una cosa è certa: al di là del caso specifico e delle responsabilità individuali che verranno accertate non si scarichi sugli ultimi anelli della catena, dipendenti interni o delle ditte di appalto, quello che non ha funzionato e più in generale l’esigenza ormai evidente di rimettere mano al mondo delle manutenzioni ferroviarie cioè a procedure, tecnologie, organizzazione del lavoro che per carichi di lavoro, mancanza di qualificazione delle imprese e dei lavoratori, modelli operativi rischiano di far ripetere stragi come quella di Brandizzo”. Così dichiarano in una nota congiunta i Segretari generali di Filt Cgil (trasporti) e Fillea Cgil (edili), Stefano Malorgio e Alessandro Genovesi.

In effetti, il Fatto Quotidiano parla di un report del 2019 dell’Agenzia sulla sicurezza che "stroncò i documenti di Rfi sui controlli, ma diede lo stesso il via libera". Secondo il Fatto, l'autorizzazione di sicurezza "è un documento fondamentale". Secondo il Fatto "fino al giugno 2014 Rfi ha operato senza l’autorizzazione, visto che, pare, l’allora direttore dell’Agenzia non riteneva ci fossero i presupposti per rilasciarla. Il via libera arriva due mesi dopo la cessazione del suo incarico. Problema: arriva con una serie di prescrizioni che non vengono rese note. L’Ads, che ha valore quinquennale, è stata rinnovata nel 2019 e rivalutata nel dicembre 2021".

Nel 2019 viene rilasciata con un allegato (“Valuta - zione di conformità documentale”), tenuto riservato. Il Fatto racconta che ha potuto leggerlo: 18 pagine di stroncatura dei documenti forniti da Rfi. Le critiche riguardano numerosissimi aspetti, tra cui “il controllo del rischio correlato alla fornitura di manutenzione e materiale”.

"Ho schiantato cinque vite, penso solo a quei ragazzi". La Stampa raccoglie invece la testimonianza e la disperazione di Antonio Massa, 49 anni, preposto da Rfi al controllo e all’avvio del cantiere sui binari di Brandizzo. "Non è una confessione extragiudiziale, ma lo sfogo di un uomo che non riesce ad accettare, forse, di aver commesso un errore. Grave, probabilmente inscusabile (la giustizia si pronuncerà in un senso o nell’altro)", spiega la Stampa, che aggiunge: "Chi lo conosce cerca di difenderlo: «Ha vent’anni di esperienza sui binari, è uno scrupoloso, non può aver commesso un errore simile. Forse gli hanno dato una comunicazione sbagliata. Mi rifiuto di pensare che abbia fatto andare gli operai al lavoro senza avere l’autorizzazione». L’opinione alta delle sue professionalità è diffusa".