Cronache
Bulgari finanzia il restauro, il luogo in cui morì Giulio Cesare sarà fruibile
Dopo i lavori che partiranno a metà maggio il sito delle "Idi di marzo" sarà per la prima volta visitabile dal pubblico
Entro metà maggio partiranno i lavori, finanziati da Bulgari, per rendere finalmente accessibile e visitabile l’area sacra di Largo Argentina a Roma, quella in cui è morto assassinato Giulio Cesare.
Proprio lì la tradizione vuole si siano consumate 'le idi di marzo' nel 44 a.C., con l'assassinio di Giulio Cesare. Il sito archeologico, noto per la presenza di importantissimi edifici e strutture sacre a partire dall’età repubblicana, verrà così per la prima volta aperto ai cittadini in maniera organizzata. Verranno realizzati dei camminamenti in quota – illuminati di notte con luci Led – che consentiranno ai visitatori una fruizione in sicurezza.
Nella zona insistono quattro templi di età compresa fra il III e il II secolo a.C., tra cui il basamento di tufo della Curia di Pompeo. I lavori sono stati resi possibili dalla donazione da parte di Bulgari di circa 1 milione di euro: nel 2019 l'azienda aveva siglato una convenzione con Roma Capitale, destinando a tale scopo 500.000 euro, cui si sono sommati i fondi residuali della precedente convenzione, stipulata nel 2014 per il restauro della Scalinata di Trinità dei Monti, per un valore di 485.593 euro. L'intervento, affidato dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali all’Impresa Biagioli aggiudicataria dell’appalto, durerà 1 anno. L'ad della maison Jean-Christophe Babin ha commentato: “Da quando è stato riportato alla luce, questo gioiello è stato per anni visibile ai romani e ai turisti senza tuttavia poter essere pienamente ammirato ed apprezzato. Siamo orgogliosi di contribuire a un progetto che avvicina ai nostri occhi questo luogo, consentendoci di conoscerne la storia e scoprirne i dettagli".