Cronache

"Gli orsi hanno una indole pacifica", l'abbattimento di Jj4 non è la soluzione

di Antonio Amorosi

Abbattere l’orsa Jj4? “E’ solo un modo per cancellare il problema”, spiega l’esperto Gatti ad Affari. “Non entreremmo mai a Yellowstone correndo”

E crudele dirlo ma a Yellowstone abbattono gli orsi che hanno ucciso un essere umano solo quando ne ha mangiato la carne. In quel caso sì, l’orso è pericoloso perché associa la carne dell'uomo a una possibile preda di cui cibarsi.

“Non entreremmo mai a Yellowstone o nei parchi in Alaska correndo”, spiega ad Affaritaliani Roberto Cazzolla Gatti, professore associato di Biologia della Conservazione e Biodiversità all’Università di Bologna, “li ci sono molti cartelli che dicono di stare molto attenti, di farsi sentire dall’animale, di usare lo spray anti aggressione”.

Cosa pensa del possibile abbattimento?

“L’uccisione dell’orso non risolve assolutamente il problema, è soltanto un modo per cancellare dalla mente dell'opinione pubblica quanto è successo. Il problema principale è ragionare su come comportarsi in luoghi dove si è voluto, perché era giusto perché lì c’era, riportare la fauna selvatica. L’uomo che vive in quelle aree non può comportarsi come altrove. Credo non ci sia stata una comunicazione adeguata alla popolazione. Nei boschi e nelle montagne non si corre. Non si va in giro vestiti con colori accesi dove vivono orsi, lupi che si spaventano per ogni essere biologico che si muove. Si dice che Jj4 era recidiva ma noi non sappiamo il perché. Magari in passato ha incontrato dei bracconieri o qualcuno gli ha ucciso un cucciolo, forse da piccola è stata investita. Non lo sappiamo. Leggo discorsi senza senso”.

Non c'entra nulla con la tragica fatalità accaduta in questi giorni ma parte delle ricerche di settore spiegano come, negli anni, l’uomo del nostro tempo cerchi sempre più un contatto con gli animali selvatici. A quel punto con l'orso la frittata è fatta. Il cinema, la letteratura e i media hanno trasformato l’orso da animale mitologico a “peluche” con il quale poter avere un contatto. O peggio la cronaca è addirittura piena di storie in cui si racconta di uomini entrati nell’area degli orsi e che per allontanarli li hanno colpiti con pugni, bastoni o armi. Niente di più sbagliato: l’orso è un grande predatore, con eccezionali udito ed olfatto, ha un morso violento e fortissimo ed è munito di unghie robuste adatte a scavare ovunque, somigliano poco a Yoghi e Bubu dei cartoni animati. Basterebbe recuperare un po' di buon senso e di conoscenza perduta per non confondersi, nel bene e nel male. Dovrebbero soprattutto recuperarla le istituzioni locali.

Andrea Caliari che dell’avvistamento dell’orso ha fatto una passione, vedendone più di 200 di cui 20 da vicino ne parla così: “Questi animali hanno un’indole pacifica e sono straordinariamente intelligenti. Se un orso ti vede, la cosa più probabile che accada è che ti guardi, controlli cosa tu stia facendo e se ne vada oppure che 'soffi' per dirti di stare lontano”. E aggiunge: “Non bisogna mai entrare nella tana quando l'animale è all'interno perché potrebbe sentirsi braccato né tantomeno avvicinarsi ad una femmina con i piccoli o durante le fasi di accoppiamento. Se si fanno le cose fatte bene, con tranquillità e la volontà di godersi attimi preziosi, la paura non ha ragione d'esistere".