Cronache

Calcioscommesse, le prime ammissioni: "12 mila euro per prendere 4 gol"

Negli interrogatori dei pm di Catanzaro arrivano le prime ammissioni dei coinvolti nel nuovo scandalo calcioscommesse. Il presidente del Brindisi: "Abbiamo preso 12 mila euro per prendere 4 gol". L'organizzazione comprava anche patenti.

Intanto dalle parole di un pentito è nato un filone di indagine. Sono una quindicina, al momento, le persone coinvolte nella seconda tranche investigativa sul "calcio sporco" condotta dalla Squadra mobile e dalla Dda di Catanzaro. L'inchiesta, gia' sfociata nell'emissione di un provvedimento di fermo per 50 persone - mentre altri 26 sono gli indagati a piede libero - segue le nuove piste emerse nel corso delle investigazioni dei mesi scorsi ed anche dal materiale rinvenuto nel corso delle perquisizioni gia' effettuate, ed ha portato ad attenzionare altre squadre oltre a quelle gia' venute alla ribalta delle cronache con l'esecuzione dei fermi, altre partite sospette, ed altre persone coinvolte in queste vicende. Sotto la lente degli investigatori non solo la Salernitana, come emerso dai primissimi sviluppi seguiti al blitz "Dirty soccer", rispetto alla quale il match piu' "sospetto" sarebbe quello disputato ad aprile con la sconfitta del Barletta, ma anche altre sette squadre di Lega Pro e Serie D, in relazione ad almeno sei partite tutte disputate nei mesi scorsi. Gli inquirenti, il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia Elio Romano in testa, sarebbero a quanto pare ad un passo da significativi sviluppi che potrebbero portare ad altre eclatanti attivita' nel giro di qualche settimana.

E negli interrogatori sono arrivate le prime ammissione, con l'ex presidente del Brindisi (serie D) Antonio Flora che, insieme al successore Vito Morisco, hanno confermato la combine delle gare contro San Severo e Pomigliano, parlando di un accordo basato su 12 mila euro per prendere quattro gol.

C'e' anche un caso di corruzione di un funzionario della Motorizzazione Civile di Napoli, ai fini dell'ottenimento di una patente di guida. Un permesso di guida comprato dietro compenso di 2.650 euro intascati dal funzionario al momento non identificato. A beneficiarne fu Andrea Ulizio, figlio di Mauro, ex dg del Monza nonche' "socio occulto", secondo gli inquirenti, del Pro Patria. Intermediari dell'operazione, secondo quanto ricostruito, sarebbero stati Gianni e Bruno Califano, rispettivamente figlio e padre, entrambi fermati. L'episodio si sarebbe verificato negli ultimi giorni dello scorso anno. L'operazione si concluse con esito positivo. Andrea Ulizio supero' l'esame il 30 dicembre 2014 e ne diede notizia al padre spiegandogli di aver sostenuto brillantemente la prova "con zero errori, tanto - annotano i magistrati - da far rimanere stupito anche lo stesso genitore".