Cronache
Camorra nel Sannio: estorsioni in Valle Caudina, 8 condanne al clan Pagnozzi
I membri del clan erano accusati di associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, minacce, danneggiamento, detenzione di materiale esplodente
Camorra nel Sannio. Per alcuni mesi i membri del clan Pagnozzi hanno seminato il panico tra gli esercenti e gli imprenditori della Valle Caudina, ma sono arrivate le condanne nei loro confnronti.
Attentati incendiari ad abitazioni, colpi di pistola contro uffici, attività, fino a far esplodere una bomba dinanzi a un locale commerciale a Montesarchio che causò molti danni. Acceda tra settembre 2019 e febbraio 2019 e oggi arrivano le condanne per alcuni elementi del clan Pagnozzi che in quel periodo taglieggiarono imprenditori e commercianti di Moiano, Paolisi, Airola e Montesarchio. Il gup del tribunale di Napoli, Federica De Bellis, ha condannato otto dei dieci imputati a pene tra i 9 e i 3 anni di reclusione, e assolto Umberto Vitagliano, 56 anni di San Martino Valle Caudina, considerato uno dei promotori del gruppo, e Giovanni Testa, 49 anni di Motesarchio. Accolte le richieste dalla Dda di Napoli, che a suo tempo condusse le indagini con i carabinieri della compagnia di Montesarchio. Pietrantonio Morzillo, 44 anni di Moiano, è stato condannato a 9 anni e 4 mesi di reclusione; Francesco Buono, 28 anni di Airola, condannato a 6 anni e 8 mesi; 5 anni e 4 mesi a Antonio Buonanno, 27 anni di Moiano, a Biagio Massaro, 27 anni e al fratello Pasquale 22 anni, di Airola; 4 anni di carcere ad Alessandro Massaro, di 26 anni, e 3 anni e 8 mesi a Umberto Zampella, 37 anni di San Marco Evangelista. Erano tutti accusati a vario titolo di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso, estorsione, minacce, danneggiamento, detenzione di materiale esplodente.