Cronache

Carol Maltesi, l'assurdità delle attenuanti a chi fa a pezzi una donna

L'opinione di Elisabetta Aldrovandi*

La Corte d’Assise di Busto Arsizio ha riconosciuto all'imputato le attenuanti generiche nonostante l'efferatezza del delitto

In pratica, con il suo comportamento sessualmente libero Carol si sarebbe servita del Fontana, il quale, sentendosi usato, sarebbe stato “indotto” a ucciderla. Anzi, non soltanto a toglierle la vita a colpi di martello in testa e sul corpo, ma a tagliarle la gola, per poi depezzare il cadavere, congelarlo e liberarsene settimane dopo infilandolo in un sacco della spazzatura, gettato in un dirupo.

Insomma, questa sorta di “reazione” scatenata dalla frustrazione per lo sfruttamento della vittima nei suoi confronti non si sarebbe esaurita con la sua uccisione, ma sarebbe proseguita nelle settimane successive, durante le quali il Fontana, con certosina organizzazione, avrebbe nascosto il cadavere, fino a che, calmatesi le acque, se ne sarebbe liberato.

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