Cronache

Cartomanti e maghi, Crepet: "Serve istituire un albo professionale"

di Zaira Lavanga

Dopo il caso della visionaria della Madonna di Trevignano, maghi e sensitivi proliferano sempre di più. Ma ciò che preoccupa sono gli impostori

“Occorre poi - precisa lo psichiatra - capire fino a che punto si inserisce il libero arbitrio delle persone che si rivolgono a questi cartomanti o veggenti. Poiché chiunque ha il diritto di acquistare una certa pozione, oppure di credere che ci sia una Madonna che pianga lacrime vere, se in quel momento si sente in vena di farlo. Il limite netto è quello della demenza, ovvero il raggiro di una persona deve essere determinabile. Non si può dire che una persona è raggirabile sulla base dell’età o perchè è sola. Si può essere raggirabile solo nel caso in cui una perizia psichiatrica arrivi a dire che non si è capace di intendere e di volere e quindi non in grado di amministrare le proprie ricchezze”.

Insomma, non è così facile stabilire chi può essere tratto in inganno da false promesse o miracoli, in quanto “la vulnerabilità è soggettiva”, e “non c’è un profilo specifico dal punto di vista psicopatologico per individuare le potenziali vittime”. In altre parole, “non ci sono categorie più esposte di altre”.

“Il problema di questo fenomeno - sottolinea Crepet - è a monte”, bisogna cioè rivolgere l’occhio a chi si professa mago o sensitivo. “Poiché nella maggior parte dei casi si tratta semplicemente di impostori, come ce ne sono tanti. Di conseguenza, nessuno che non abbia un titolo dovrebbe definirsi in grado di aiutare una persona in difficoltà. Soprattutto se si chiedono soldi in cambio. Chiunque affermi che qualcosa possa creare certi effetti lo deve dimostrare. Non vedo perchè un’azienda farmaceutica per mettere sul mercato un prodotto debba passare attraverso tutta una serie di vagli rigorosi e poi questo discorso non debba valere per queste figure”.

“O è un obolo tra amici - prosegue il professore - e nel 99,99% dei casi non lo è, oppure lo Stato ha il dovere dal punto di vista etico, morale e finanziario di fare luce su questo fenomeno. E’ il minimo che si possa fare. Nei casi di truffa come questa il danno erariale è il minimo, poi c’è il danno alla clientela”. Quest'ultimo punto, tra l'altro, è significativo, dal momento che la nostra Costituzione prevede il reato per abuso di credulità, dove per credulità si intende, secondo la Carta, “la possibilità di prestare fede a un messaggio da parte di soggetti deboli a causa di limitazioni di tipo culturale, problemi di disagio o inclinazione alla superstizione”.