Cronache
Catanzaro, matrimoni per permessi di soggiorno: 11 custodie cautelari
Catanzaro, matrimoni combinati per il permesso di soggiorno e prostituzione: 11 custodie cautelari, tra questi un poliziotto
Catanzaro, matrimoni combinati per il permesso di soggiorno e prostituzione: 11 custodie cautelari tra arresti e indagati
Rilasciano permessi di soggiorno falsi, principalmente a cittadini cinesi, organizzando matrimoni o finte convivenze con italiani che guadagnavano dai 1000 ai 2000 euro. Undici misure cautelari a Catanzaro - nell'operazione “Lucciole e lanterne” - sono state eseguite dalla squadra mobile della questura cittadina, coordinata dalla Procura. Sette persone sono ritenute responsabili di appartenere a un’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attraverso l’organizzazione di matrimoni di comodo e la produzione di documentazione falsa. Altre quattro, invece, destinatarie di una seconda ordinanza cautelare, perché accusate di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Per cinque indagati sono stati disposti gli arresti domiciliari, agli altri l’obbligo di dimora nel comune di residenza. E tra loro c'è anche un agente di polizia.
Catanzaro, matrimoni combinati per il permesso di soggiorno e prostituzione: tra gli indagati anche un agente di Polizia
L’avvio di intercettazioni ambientali e telefoniche ha fatto scattare il problema. Al vertice della struttura ci sarebbero due coniugi italiani e una cittadina cinese. Quest’ultima reclutava i suoi connazionali, che in mancanza di altri requisiti leciti erano interessati a rinnovare il titolo di soggiorno attraverso questo meccanismo fraudolento. I coniugi di nazionalità italiana, suoi stretti collaboratori, si occupavano di individuare le persone disposte a formalizzare matrimonio o convivenza con soggetti in realtà sconosciuti, dietro la promessa di ottimi e facili guadagni. I promotori dell’organizzazione, oltre che dell’assistenza logistica, si occupavano anche di organizzare il matrimonio e garantire così ai cittadini stranieri, tutti i vantaggi che ne derivavano, traendone cospicui profitti. Durante l'indagine è anche emerso il ruolo di un poliziotto in servizio nella Questura di Catanzaro che avrebbe gestito un giro di prostituzione di donne di diverse nazionalità, alle quali venivano procacciati clienti e messe a disposizione strutture ricettive o appartamenti, con il coinvolgimento di altri indagati.