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Che cos'è il Clostebol, la sostanza che ha messo in pericolo la carriera di Sinner

Sebbene sia utilizzato per scopi terapeutici, la sua applicazione può portare facilmente a risultati positivi nei test antidoping

di redazione

Clostebol, il farmaco che ha messo in pericolo la carriera di Sinner

Jannik Sinner e l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) hanno finalmente trovato un accordo riguardo alla sanzione che il tennista dovrà scontare in merito al caso di clostebol. Nonostante fosse stato prosciolto dalla Tennis Integrity Agency (ITIA) lo scorso anno, il numero uno al mondo ha dovuto fare i conti con una sostanza che avrebbe potuto compromettere la sua carriera.

Il caso risale ad aprile 2024, durante gli Indian Wells, quando Sinner risultò positivo a un metabolita del clostebol. Tuttavia, l'ITIA ritenne che il tennista avesse assunto la sostanza in modo del tutto inconsapevole, scagionandolo da ogni responsabilità. Ma cos’è il clostebol e perché è così pericoloso nel mondo dello sport?

Il clostebol è uno steroide anabolizzante, un derivato del testosterone che ha suscitato scandali in diversi sport, in particolare negli anni ’70 e ’80, quando veniva usato senza scrupoli da atleti della Repubblica Democratica Tedesca (DDR). La sostanza stimola la sintesi proteica, favorisce l’aumento della massa muscolare e accelera il recupero fisico, rendendola un alleato per gli sportivi che cercano di migliorare le proprie performance.

Il metabolita del clostebol è contenuto in pomate e spray, tra cui il Trofodermin, venduto in Italia per la cura delle ferite e delle ulcere. Sebbene sia utilizzato per scopi terapeutici, la sua applicazione può portare facilmente a risultati positivi nei test antidoping, specialmente se la sostanza entra in circolo tramite ferite o abrasioni.

Nel caso di Sinner, la positività al test è stata causata proprio dall’utilizzo di una pomata contenente clostebol, il che ha portato alla revoca del premio in denaro (circa 300.000 euro) e dei punti guadagnati al torneo di Indian Wells (400). Nonostante ciò, il tennista potrà continuare la sua carriera, partecipando anche agli US Open, ma dovrà fare i conti con una sanzione che rimarrà a lungo nella sua storia.

Il clostebol, noto anche come 4-cloro, è stato protagonista di numerosi scandali dopanti, soprattutto tra gli atleti della DDR, dove veniva somministrato sistematicamente a sportivi senza che questi ne fossero consapevoli. La sua capacità di migliorare le prestazioni fisiche lo ha reso un elemento di abuso in quel periodo, con gravi conseguenze per la salute di chi lo utilizzava. La Germania, nel 2006, ha riconosciuto le violazioni e ha iniziato un processo di risarcimento per gli sportivi coinvolti.

Oggi, l’uso di clostebol è vietato a causa dei suoi effetti dopanti e dei rischi per la salute, tra cui danni all'equilibrio ormonale, al sistema cardiovascolare e al fegato. Le avvertenze sui farmaci che lo contengono sottolineano chiaramente che l’uso senza necessità terapeutica è considerato doping. La vicenda di Sinner, quindi, è l’ennesima dimostrazione di quanto il mondo del doping rimanga insidioso anche per atleti inconsapevoli, pronti a subire le conseguenze di un errore che potrebbe rivelarsi fatale.