Cronache
Colosseo sfregiato dai "barbari" del XXI secolo: la politica batta un colpo
Imbratta il Colosseo con delle chiavi, ora rischia il carcere: per salvare il Paese dalle barbarie servono politiche lungimiranti e leggi efficaci. Analisi
La storia si ripete. Basta andare indietro di qualche anno: nella primavera del 2019 una turista israeliana ha pensato bene di incidere con una pietra le iniziali del marito e dei figli su uno dei pilastri interni del Colosseo. Anche in quel caso, al di là delle indignazioni espresse dai rappresentanti delle varie istituzioni, benché subito scoperta dalla vigilanza interna e denunciata dai Carabinieri per danneggiamento aggravato, la vandala è rientrata nel suo paese senza subire gravi conseguenze.
Il punto è che se non c’è nessuno a far rispettare la legge e le regole che salvaguardano il nostro patrimonio, quest’orda barbarica, incolta e incivile, continuerà a comportarsi nell’unico modo che gli è proprio: da primitivi sottosviluppati. E qualunque ministro si avvicenderà sulla poltrona della Cultura, potrà tuonare tutta l’indignazione che vuole dai suoi canali social ma non sortirà altro effetto che quello di un impercettibile solletico. Più che tuoni virtuali, qui sono necessari e urgenti provvedimenti reali efficaci e scelte politiche lungimiranti in grado di salvare il salvabile del nostro Paese, delle nostre bellezze paesaggistiche e delle nostre città dalla sempre più famelica e mostruosa industria del turismo di massa.