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Comune di Bari, nelle intercettazioni anche il nome di Emiliano: 130 indagati

Di Redazione Cronache

Il nipote di un boss parlava al telefono del costo della compravendita di preferenze: "Con 50, 70 euro a voto come fai a batterli?"

Comune di Bari, il nipote del boss e la presunta compravendita di voti. L'inchiesta si allarga

Il caso del Comune di Bari si allarga sempre di più. Dopo la decisione del ministro degli Interni Piantedosi di mandare una commissione in Puglia per verificare se all'interno della Giunta guidata dal sindaco Antonio Decaro ci siano state delle infiltrazioni mafiose, che potrebbero portare allo scioglimento del Comune, spuntano nuovi dettagli. Tra i 130 indagati, infatti, - stando a quanto risulta a La Verità - ci sarebbe anche il nipote di un boss che avrebbe parlato del costo della compravendita di voti, tirando in mezzo non solo il sindaco Decaro ma anche il governatore della Puglia Michele Emiliano. Per capire "il livello di infiltrazione" del nipote del boss - riporta La Verità - sono emblematiche le intercettazioni telefoniche. Ad essere spesso citati da due dei principali indagati in queste telefonate intercettate sono proprio il sindaco Decaro, che è anche presidente dell'Anci e rappresenta tutti i primi cittadini d'Italia e il governatore Michele Emiliano, entrambi esponenti importanti del Pd.

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Tommaso Lovreglio, nipote di un boss - in base a quanto risulta a La Verità - si rivolgeva così alla zia al telefono, legando i nomi dei due esponenti dem. "Oh, ha pagato Decaro forte...e che dobbiamo fare (incomprensibile)...Emiliano ha pagato la Maurodinoia... lo sai quanto stava dando alle persone?". Zia Angela si mostra informata: "Di solito dà 50 euro...noi non abbiamo avuto proprio niente". Poi continuano - sempre secondo quanto risulta a La Verità - e nelle intercettazioni viene citato Emiliano: "Lo sai quanto stavano dando? Vito...50, 70 euro a persona...a voto...e come fai a batterli?". Il nome di Emiliano viene citato spesso anche da un'altra indagata e dal marito (arrestato), si tratta di Maria Carmen Lorusso, consigliera comunale eletta con il centrodestra e poi passata al centrosinistra che è finita ai domiciliari e di Giacomo Olivieri, suo marito, che invece è stato arrestato.