Cronache
Coppie gay, Cardinale Parolin prende le distanze da Papa Francesco
Clamoroso in Vaticano: Parolin attacca per la prima volta il Papa. Ci voleva un cardinale nero per dire che: “Il Re è nudo”
Il cardinal Parolin prende le distanze da papa Francesco sulle benedizioni delle coppie gay
Clamoroso dal Vaticano. Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, si mette contro Papa Francesco sulla vicenda della benedizione delle coppie gay e delle relative polemiche che si è tirata dietro, a cominciare dalla scoperta che l’ideatore di tutto, il cardinal Fernandez, era –almeno in gioventù- un “pornografo” provetto ed ora guida il dicastero del Sant’Uffizio. Ne abbiamo parlato ieri qui
La cosa incredibile è che nel clima di omertà per certi argomenti, una sorta di auto - censura, i giornali ne hanno parlato poco mentre il Papa non ha sentito il bisogno di chiarire come faccia una persona come Fernandez a guidare il dicastero più delicato della Chiesa cattolica. Speriamo che domenica sera Fazio abbia finalmente un po’ di coraggio e la domanda la faccia, anche se il precedente di Gino Cecchettin lascia molti dubbi.
Ma torniamo a Parolin. Per la prima volta il cauto diplomatico puntualizza, ma le sue parole sono durissime tradotte dal linguaggio felpato: «Se questi fermenti servono a camminare secondo il Vangelo per dare risposte all'oggi, benvenuti anche questi fermenti. Il documento ha suscitato delle reazioni molto forti, questo vuol dire che si è toccato un punto molto delicato, molto sensibile; ci vorranno ulteriori approfondimenti”.
L’esternazione avviene dopo una conferenza all’Accademia dei Lincei.
Un giornalista insiste: “È stato un errore?” “Non entro in queste considerazioni, le reazioni ci dicono che ha toccato un punto molto sensibile”, risponde il capo della diplomazia vaticana. Il che significa che questa volta la frittata è di proporzioni colossali. I conservatori hanno gridato alla “blasfemia, all’eresia e al sacrilegio” mentre il gruppetto progressista ha esultato per l’ennesima picconata alla dottrina cattolica che sta trasformando il Vangelo in qualcosa di completamente diverso, se non proprio di opposto.
Ma questa volta Papa Francesco pare averla fatta grossa perché le reazioni delle Chiese cattoliche mondiali sono state, come dice appunto Parolin, molto forti. Ad esempio il cardinale Fridolin Ambongo Besungu, Capo delle chiese africane e arcivescovo di Kinshasa ha scritto una lettera pubblica dopo aver consultato tutti i vescovi in cui dice che la decisione di benedire le coppie gay ha prodotto “un'onda d'urto, ha seminato confusione e inquietudine nell'animo di tanti fedeli laici, consacrati e anche pastori e ha suscitato forti reazioni”.
L’alto prelato nella lettera prima si mette al sicuro le terga: «Nei loro diversi messaggi, le Conferenze Episcopali della Chiesa Famiglia di Dio in Africa iniziano col riaffermare il loro incrollabile attaccamento al Successore di Pietro, la loro comunione con Lui e la loro fedeltà al Vangelo»” e poi bastona: «I pastori africani ritengono che le benedizioni extraliturgiche proposte nella Dichiarazione Fiducia supplicans non possano essere attuate in Africa senza esporsi a scandali. Le Conferenze Episcopali generalmente preferiscono - ogni Vescovo restando libero nella sua diocesi - non impartire benedizioni alle coppie dello stesso sesso. Questa decisione nasce dalla preoccupazione per la potenziale confusione e scandalo all'interno della comunità ecclesiale”.
Vaticano, Parolin attacca per la prima volta il Papa. Ci voleva un cardinale nero per dire che: “Il Re è nudo”. Cosa evidente anche ad un “sacerdote di Voghera”
E poi la sintesi finale: “La benedizione delle coppie gay nel nostro contesto causerebbero confusione e sarebbe in diretta contraddizione con l'etica culturale delle comunità africane». Il punto è che non solo in Africa ma anche in Europa e in tutto il mondo, anche all’uomo della strada e al “sacerdote di Voghera”, la benedizione delle coppie gay causerebbe smarrimento e confusione.
Ci voleva un vescovo della nera Africa per affermare che “il Re è nudo”. Tornando a Parolin, la sua puntualizzazione è un segnale molto importante rivolto a Papa Francesco. Certo, il Segretario di Stato ce l’ha con Bergoglio per averlo marginalizzato completamente nel suo incarico che di fatto è stato preso dal progressista cardinal Matteo Zuppi espressione diretta di Sant’Egidio, ma le sue parole sono di assoluto buonsenso per la stabilità della Chiesa cattolica universale che potrebbe subire prima o poi uno scisma.