Cronache

Coronavirus, cassa integrazione per 400 mila, il 40% dei dipendenti dei negozi

Hanno riaperto 175 mila bar e ristoranti e il 90% dei negozi di abbigliamento

Coronavirus, cassa integrazione 400 mila, il 40% dei dipendenti dei negozi

Il Coronavirus continua a tenere parazzata l'Italia. La fase 2 è iniziata, ma i segnali di ripresa sono ancora troppi timididi. Tra i negozi, si registrano dopo due giorni un boom di riaperture nel settore dell'abbigliamento, quasi il 90%, ma per altri settori tante saracinesche sono rimaste chiuse. Bar e ristoranti hanno riaperto solo al 70% e 400 mila persone sono in cassa integrazione. Secondo la Confesercenti, - si legge sul Corriere della Sera - tra ieri e lunedì, hanno riaperto oltre 623 mila esercizi su un totale di 1 milione che potevano riaprire. Soltanto la prossima settimana, secondo l’associazione, si dovrebbe tornare a pieno regime. Dei 623.863 esercizi di nuovo in attività, bar e ristoranti contano 175.350 riaperture; i negozi di abbigliamento che hanno tirato su la serranda sono per ora 103.589; i negozi di prodotti non alimentari 102.788; circa 30 mila infine le riaperture tra parrucchieri e altri servizi alla persona.

Confcommercio - prosegue il  Corriere della Sera - prova a fare un primo bilancio della fase 2. E se 9 negozi di abbigliamento su 10 ormai presentano di nuovo le saracinesche alzate (intimo, camicie e scarpe figurano tra i prodotti più richiesti), ecco invece che solo la metà dei mercati periodici (ancora chiusi in Piemonte, Sicilia e in parte della Lombardia, compresa Milano) ha riaperto al pubblico. É tornato per fortuna il 70% di bar e ristoranti (in Campania però riapriranno solo domani e in Piemonte addirittura sabato), tutti ben equipaggiati di mascherine e gel disinfettanti. A casa però sono rimasti in cassa integrazione 400mila lavoratori, il 40 per cento dei dipendenti. Molti titolari utilizzeranno i divisori all’interno soprattutto nell’area cassa, quasi nessuno invece li metterà sui tavoli.