Cronache

Coronavirus, cassa integrazione si cambia: rispetto dei tempi o paga l'azienda

Il nuvo decreto prevede che, in caso di domande presentate oltre le scadenze, a pagare saranno i datori di lavoro

Coronavirus, cassa integrazione si cambia: rispetto dei tempi o paga l'azienda

L'emergenza Coronavirus in Italia continua. La fase 3 è cominciata ma a rilento. Ancora molte attività sono chiuse e tanti lavoratori sono a casa. Uno dei principali problemi dovuti a questa crisi economica, conseguenza della pesante pandemia che sta affrontando tutto il mondo, è quella della cassa integrazione. Sono tanti i lavoratori ancora a bocca asciutta allora - si legge sul Corriere della Sera - arriva un'importante novità. Il nuovo decreto, infatti, prevede che in caso di mancata presentazione della domanda nei tempi previsti, a dover saldare il conto saranno le aziende. La novità, nel suo genere una piccola bomba, è nell’articolo 3 della bozza di decreto legge che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni in Consiglio dei ministri, quello annunciato per rifinanziare proprio la cassa e consentire di usare subito le quattro settimane previste per settembre a chi ha già consumato tutte le 14 finora possibili.

Dice l’articolo 3, testuale: «Il datore di lavoro è obbligato a inviare all’Inps tutti i dati necessari per il pagamento dell’integrazione salariale, secondo le modalità stabilite dall’istituto, entro la fine del mese successivo a quello in cui è collocato il periodo di integrazione salariale. Trascorso inutilmente tale termine il pagamento della prestazione e gli oneri a essa connessi rimangono a carico del datore di lavoro inadempiente". Le persone che aspettano ancora dovrebbero essere circa 200 mila. Non poche vista la drammaticità della situazione. Proprio per questo sarebbe stata inserita quella norma nel decreto legge che spinge (eufemismo) il datore di lavoro a rispettare i tempi.