Cronache
Coronavirus, da un male può nascere un bene
Questa asfissiante aria di pseudo morte che da giorni respiriamo causa pressione mediatica da Coronavirus si potrebbe definire Infodemia.
Troppa martellante informazione fa male alle persone, ne altera l'equilibrio e genera paure incontrollate, causa di comportamenti squilibrati. La troppa informazione fa così il paio con la troppa democrazia, sembra un bene ma in realtà è un male. Platone docet. E anche la mia nonna diceva: il troppo stroppia.
A questo punto non ci resta che cristianamente accettare, cioè abbracciare la situazione, cambiandola. E allora possiamo provare a trasformare un male in un bene. E così questa mortifera aria da flagello di Dio che si respira da giorni in Lombardia e nell’intero Paese ci potrà educare a un nuovo sguardo, su di noi, sulle persone e sulle cose.
Questo nuovo sguardo parte dalla semplice constatazione di quanto sia bella la vita. Di come sia grande ogni mattina potersi svegliare sani nel proprio letto, poter guardare con gioia i propri famigliari, la moglie e i propri figli, di come sia bello poter prendere serenamente la propria auto e, anche se con un po' di coda, potersi recare al lavoro, e di come sia importante poter avere un'occupazione, qualunque essa sia.
Ecco ribaltato in pochi secondi il modo assolutamente scontato e irragionevole col quale normalmente da troppo tempo abbiamo guardato le cose, senza stupore e senza gratitudine, con triste monotonia, da uomini spenti.
Ci voleva il coronavirus per farci tornare a capire cosa sia il grande dono della vita che ogni giorno Dio manda in terra per ciascuno di noi... Non sarà forse che il Padre Eterno voglia dirci qualcosa..? E allora altro che corona virus, ma di nuovo, come i ns padri e madri, corona del rosario in mano e via, pronti a ributtarci nella vita, col sole in fronte.