Cronache

Coronavirus, fase 2: "Segnali d'allarme saranno il numero di chiamate al 118"

L'epidiemologo Demicheli: "I decessi ultimo dato a scendere. Un terzo dei nuovi casi arriva dalle Rsa"

Coronavirus, fase 2: "Segnali d'allarme saranno il numero di chiamate al 118"

 

Il Coronavirus continua a tenere l'Italia paralizzata. La timida fase 2 di riaperture evidenzia ancora una situazione di emergenza nel Paese, oltre che ad una crisi economica sotto gli occhi di tutti. Ma se dal punto di vista degli aiuti a famiglie ed imprese promessi dal governo i risultati sull'efficacia dei provvedimenti non si vedranno subito, sulla situazione dei nuovi contagi e dei decessi, non si potrà aspettare molto per agire. "Prioritario - spiega l'epidemiologo Vittorio Demicheli al Corriere della Sera - è preparare il sistema a un’eventuale seconda ondata. Per questo ci sono tre elementi che più di tutti dobbiamo tenere sotto controllo: intanto le chiamate al 118. Poi il flusso nei pronti soccorsi. Quindi i contagi di giornata".

"Diminuiranno - spiega Demicheli - gli accessi al pronto soccorso, ma può darsi aumentino i tamponi positivi negli ospedali. Stiamo normalizzando le attività, quindi a livello precauzionale verranno tamponati preventivamente i pazienti prima di interventi chirurgici o cicli di terapia. Penso - prosegue Demicheli - che il virus anche se in maniera ridotta sia ancora tra la popolazione. Ma più i giorni passano più possiamo sperare che il serbatoio sia sempre più piccolo per consentire una ripresa".