Cronache

Coronavirus in Italia da Germania e Cina. Atalanta Valencia possibile focolaio

La verità sull'arrivo del coronavirus in Italia

Il virus è entrato in Italia due volte, dalla Germania e dalla Cina, in momenti diversi. È quanto emerge dallo studio condotto dal gruppo di epidemiologia molecolare dell'Università Campus Bio-Medico di Roma guidato da Massimo Ciccozzi, responsabile della unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare, pubblicato dalla rivista Journal Medical Virology. "La ricerca che abbiamo effettuato dimostra che in Italia si sono succeduti due differenti eventi epidemici in due momenti distinti e probabilmente distanti tra loro: uno che viene direttamente dalla Cina, l'altro invece da un Paese europeo, probabilmente la Germania. Ciò significa che non siamo stati noi italiani gli untori dell'Europa, bensì quelli che hanno subito l'evento", spiega Ciccozzi. Il lavoro è stato condotto con le tecniche dell'epidemiologia molecolare, che sfruttano modelli matematici e statistici applicabili a tutte le sequenze di genomi completi del coronavirus isolato nei pazienti infetti. 

"In pratica queste tecniche - spiega ancora Ciccozzi - permettono di dire, sulla base delle differenze genetiche isolate, se un gruppo di pazienti ha subito lo stesso evento epidemico o se l'evento epidemico è dovuto a un solo paziente. In questo caso si è visto che sono due gruppi di eventi epidemici in Italia leggermente distanziati a livello temporale l'uno dall'altro''. La disponibilità di soli due genomi italiani completi isolati nel Lazio e in Lombardia ha permesso comunque di far capire come in Italia ci sono stati ingressi multipli del virus, probabilmente in tempi diversi anche se ravvicinati e da luoghi differenti suggerendo un possibile linkage europeo. Allo studio - informa la nota - hanno partecipato anche la dottoressa Marta Giovanetti, la porfessoressa Silvia Angeletti e Domenico Benvenuto studente al sesto anno di medicina. 

Coronavirus: Atalanta-Valencia possibile focolaio, si indaga

Gli addetti ai lavori e gli esperti lo considerano il possibile "focolaio del focolaio" che ha portato la Lombardia e la provincia di Bergamo ad essere tra le zone piu' colpite dall'epidemia di Covid-19. Nelle analisi dell'unita' di crisi della Protezione civile si sta valutando l'ipotesi che il detonatore del contagio in Lombardia sia stata la partita Atalanta-Valencia giocata a San Siro lo scorso 19 febbraio. Secondo quanto ricostruito da Repubblica, il 13 febbraio, sei giorni prima della partita, l'epidemia aveva infatti colpito il sud della Spagna con un uomo nella regione Valenciana morto il 3 marzo e risultato positivo al coronavirus. Da qui l'ipotesi probabile che tra i 2500 tifosi della squadra arrivati a Milano potessero esserci diversi positivi. La concentrazione di 45mila tifosi atalantini avrebbe fatto il resto, portando fuori da San Siro il Covid. L'ipotesi e' ora valutata dalla Protezione civile che indaga sulle modalita' dei primi contagi.