Cronache

Coronavirus, la app è un miraggio.Gps o Bluetooth per i dati il nuovo problema

Il tempo passa e del dispositivo per tracciare i positivi ancora non c'è niente di concreto, solo ipotesi. Burocrazia e diritto alla privacy i problemi

Coronavirus, la app è un miraggio. Gps o Bluetooth per i dati il nuovo nodo
 


Il Coronavirus non dà tregua all'Italia, l'emergenza continua e il governo cerca soluzioni, ma la burocrazia blocca le procedure. E' il caso della tanto annunciata app per la mappatura dei positivi, i tempi per vederla funzionare dovevano essere brevi, ma così non sarà. La task force presieduta da Colao sta lavorando per individuare il modello corretto. Sono previste due fasi - si legge sul Corriere della Sera - la prima, da metà maggio, in cui gli sviluppatori potranno integrare la tecnologia dei due colossi nelle loro app. E la seconda, nei mesi successivi, in cui i nostri smartphone saranno in grado di registrare autonomamente la lista delle persone con cui siamo venuti in contatto, per avvisare chi ha incrociato un individuo poi rivelatosi positivo ma continueranno a dialogare con le app.

Due condizioni necessarie: la volontarietà della condivisione (bisognerà accettare, o scaricando le app o dando l’ok allo smartphone) e il fatto che non vengono usati i dati sulla posizione ma solo quelli anonimizzati sugli incroci fra gli individui, grazie al Bluetooth. Entrambe le variabili sono coerenti con le conclusioni della task force del ministero dell’Innovazione, che la settimana scorsa ha selezionato una app fra le 319 candidate (sarebbe quella della software house milanese Bending Spoons. L’Europa, intanto, ha chiesto di adottare un approccio comune, altra questione destinata ad allungare i tempi.