Cronache
Coronvirus, ricoveri annunciati e poi smentiti: sale pure il rischio infodemia
Con l’aumentare dei contagi sempre ricominciare anche quel vortice di informazioni che ha travolto gli italiani durante i mesi più duri dell’epidemia. Un fenomeno noto col nome di infodemia, ovvero la "circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili”, come la definisce la Treccani.
E così sul web si moltiplicano le segnalazioni di notizie date e poi smentite, con accuse e ipotesi di una regia dietro la divulgazione di notizie false. Al di là dei complottismi, vero è che alcune notizie sono stati ufficialmente smentite proprio negli ultimi giorni. Come la foto di un documento da cui risultavano esauriti i posti letto al Cotugno di Napoli, notizia smentita dalla struttura, come riporta Open. "Rispetto a quanto riportato nel documento, presso il centro di Cotugno – in data odierna, 20 agosto 2020, ci sono 16 posti letto per i ricoveri ordinari, di cui 14 occupati da pazienti Covid e due sospetti, nella sub intensiva ci sono 10 pazienti su 8 posti disponibili e presso l’intensiva ci sono 2 posti occupati – di cui 1 intubato – su 8 disponibili. Il Dr. Di Mauro, comunque consapevole dell’aumento dei casi, oltre a precisare che non si trovano in uno stato di indisponibilità mi spiega che in caso di necessità non mancano i posti letto presso altri centri ospedalieri vicini e dunque non bisogna, al momento, lanciare notizie di questo genere generando allarmismi infondati. In merito al documento, nel quale il Dr. Di Mauro afferma che la firma presente al suo interno non sia quella del Dott. Nicola Maturo, probabilmente verrà avviata un’indagine interna”.
In Puglia è nato invece un mistero attorno alla vicenda di cinque ragazzi che sarebbero stati ricoverati nei reparti di malattie infettive di Foggia e Bari per una polmonite causata dal Coronavirus. Del loro ricovero aveva dato notizia l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, che alla Gazzetta del Mezzogiorno alla vigilia di Ferragosto aveva rilanciato l’allarme sull’alto rischio anche per i più giovani di ammalarsi. Eppure di questi cinque non ci sarebbe traccia, né nei bollettini quotidiani della Regione Puglia, né agli stessi reparti citati da Lopalco, cioè a pneumologia dell’ospedale D’Avanzo e a malattie infettive dei Riuniti di Foggia. Il capo della task force sul Coronavirus della Puglia risponde alle polemiche ribadendo che «sul database a sua disposizione i casi di ricovero riportati ci sono» e ne fornisce le prove, come riporta ancora Open. Sulla risposta negativa da parte dei reparti interessanti il professore ipotizza un fraintendimento nella verifica. «Se la chiamata ai reparti è stata fatta con la richiesta di capire se ci fossero pazienti gravi, è possibile che i medici abbiano potuto rispondere di no» ha spiegato l’epidemiologo. «Per un medico la condizione “grave” è differente dalla condizione di “severità”, in cui invece i cinque giovani ricoverati si trovavano». Il grado “severo” è il penultimo nella scala della medicina che «non corrisponde però né a un ricovero in terapia intensiva né a una prognosi riservata», ribadisce Lopalco. «Per un infettivologo abituato a vedere casi molto gravi, una polmonite non è una malattia grave. Dunque, a seconda della domanda fatta ai reparti, è possibile che la risposta sia stata conseguenziale». Una probabile incomprensione che non è stata ancora confermata dagli ospedali di Foggia e di Bari.
L'istituto Spallanzani di Roma ha smentito infine la notizia, precedentemente riportata, secondo la quale una ragazza di 20 anni sarebbe stata ricoverata all'ospedale con polmonite da Covid dopo essere stata per una settimana in Sardegna e aver frequentato con le amiche alcuni famosi locali di Porto Cervo come il Billionaire, il Just Cavalli club, la discoteca The Temple e il Canteen di Poltu Quatu. Nello stesso istituto sono in isolamento tre ragazzi che stavano trascorrendo le vacanze al Circeo. Tra i pazienti ricoverati allo Spallanzani, "tre sono provenienti dal cluster di contagi di Porto Rotondo, in Sardegna. Sono ricoverati in regime di ricovero ordinario, tutti in condizioni cliniche buone, e non necessitano di alcun tipo di supporto respiratorio". Lo chiarisce la direzione sanitaria dell'ospedale romano in una nota, come riporta SkyTG24, smentendo "categoricamente qualunque falsa notizia relativa alla presenza di una ventenne romana ricoverata in terapia intensiva. La Direzione Sanitaria - si legge ancora - ribadisce che le uniche informazioni veritiere attengono ed atterranno sempre a quanto emesso dai bollettini medici pubblicati sul sito istituzionale www.inmi.it e sui principali social network”.