Cronache
Cybercrime, i dati-choc su pedopornografia, terrorismo, truffe e cyberbullismo
Il report della Polizia Postale sull'anno 2022 contiene dati veramente allarmanti
Cybercrime, report Polizia Postale: aumentano gli arresti e le indagini per pedopornografia
Nell’ambito dell’attività di contrasto coordinata dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (Cncpo) nel 2022 sono stati trattati complessivamente 4.542 casi, che hanno consentito di indagare 1.463 persone (+3%), di cui 149 arrestate per reati connessi alla materia degli abusi tecnomediati in danno di minori, con un aumento di arresti dell'8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E' quanto emerge dal report sull'attività della Polizia Postale nel 2022. Per quanto concerne l’attività di prevenzione svolta dal Cncpo attraverso una continua e costante attività di monitoraggio della rete, sono stati visionati 25.696 siti, di cui 2.622 inseriti in black list e oscurati (+3%), in quanto presentavano contenuti pedopornografici.
In uno scenario nel quale la continua evoluzione tecnologica influenza ogni azione del nostro vivere quotidiano, lo sforzo della Polizia Postale e delle Comunicazioni nell’anno 2022 è stato costantemente indirizzato alla prevenzione e al contrasto della criminalità informatica in generale, con particolare riferimento ai reati in danno di minori. Il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (Cncpo) nel 2022 ha confermato il suo ruolo di punto di riferimento e di coordinamento nazionale dei Centri Operativi Sicurezza Cibernetica (Cosc) della Polizia Postale nella lotta alla pedofilia e pornografia minorile online.
Sono 424 i casi di adescamento online trattati dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online nel 2022: la fascia dei preadolescenti (età 10-13 anni) è quella più coinvolta in interazioni sessuali tecnomediate, 229 rispetto al totale. E' quanto emerge dal report sull'attività della Polizia Postale nel 2022.
Continua a preoccupare, sottolinea la Polizia Postale, il lento incremento dei casi relativi a bambini adescati di età inferiore ai 9 anni, trend che è diventato più consistente a partire dalla pandemia.
Social network e videogiochi online sono i luoghi di contatto tra minori e adulti più frequentemente teatro delle interazioni nocive, a riprova ulteriore del fatto che il rischio si concretizza con maggiore probabilità quando i bambini e i ragazzi si esprimono con spensieratezza e fiducia, nei linguaggi e nei comportamenti tipici della loro età.