Cronache
De Benedetti, 123 mld a bilancio inesistenti. Così evitò il crac dell'Olivetti
Continua la battaglia all'ingegnere da parte del Giornale, dopo le accuse a Berlusconi nonostante la malattia: "Resta un imbroglione"
De Benedetti, 123 mld a bilancio inesistenti. Così evitò il crac dell'Olivetti
Carlo De Benedetti continua ad essere sotto la lente di ingrandimento da parte del Giornale di Sallusti, dopo le accuse lanciate a Berlusconi, nonostante il ricovero in ospedale per essere risultato positivo al Coronavirus "Gli faccio gli auguri ma resta un grande imbroglione". Nuova frecciata, stavolta relativa al rischio di crac dell'Olivetti negli anni '90. Un’operazione colossale di maquillage dei bilanci - si legge sul Giornale - di una azienda già pericolante? No, una inezia, un dettaglio così irrilevante che l’Ingegnere se l’era dimenticato. E si era pure dimenticato di essere stato, per quei 123 miliardi, inquisito, processato e condannato.
Ma quando nel 2015, nel processo per diffamazione che aveva intentato a Marco Tronchetti Provera gli chiesero se i bilanci Olivetti fossero mai stati messi in discussione, il padrone di Repubblica insorse con la veemenza dell’orgoglio ferito: «No, giammai!». E quando l’avvocato di Tronchetti gli tirò fuori la sentenza di condanna, sembrò cadere dalle nuvole. "Era una cosa talmente irrilevante che me la sono dimenticata".
Il bilancio di Olivetti del primo semestre del 1996 - prosegue Il Giornale - evidenziava un passivo di 440 miliardi, una voragine. Per salvarsi la faccia, De Benedetti fece uno dei suoi rari sbagli: chiamò in Olivetti un direttore generale proveniente dalla Rai, Renzo Francesconi, fama di mastino dei conti. Presenza lampo: a luglio 1996 Francesconi arriva a Ivrea, a settembre si dimette precipitosamente raccontando che i bilanci che si è trovato davanti sono uno più fasullo dell’altro.
Ma di tutte le accuse di Francesconi, - prosegue il Giornale - è l’unica che porterà a una condanna: destinata a venire inghiottita qualche tempo dopo dalla riforma delle norme sul falso in bilancio. De Benedetti anche stavolta sembra protetto da quello che gli americani chiamano l’effetto Teflon: le accuse gli scivolano addosso, non gli restano attaccate.