Cronache
Denise Pipitone, nuove rivelazioni: "Ora la magistratura riapra il caso"
L'ex procuratore Alberto Di Pisa: "Sono convinto che il fatto sia maturato in famiglia". Tra omissioni e "buchi", dopo i media intervengano i giudici
Il caso di Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo nel 2004 deve essere riaperto. Il direttore di affaritaliani.it Angelo Maria Perrino, ospite nella trasmissione ORE 14 condotta da Milo Infante su Rai2, lo ha ribadito con forza: la notitia criminis c'è e quindi gli inquirenti devono riaprire il caso Pipitone.
Nella puntata odierna di ORE 14 è intervenuto il dott. Alberto Di Pisa, nel 2008 Procuratore della Repubblica a Marsala, che chiese e ottenne il rinvio a giudizio della sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi, poi assolta sia in primo sia in secondo grado. L'ex procuratore aveva definito una sceneggiata mediatica il programma russo che qualche giorno fa aveva ipotizzato che Denise fosse una ragazza di 21 anni che tramite la trasmissione cercava i suoi genitori.
“Io resto convinto malgrado l'assoluzione che il fatto sia maturato in famiglia e nasce dall'odio che la sorellastra Jessica Polizzi nutriva nei confronti di Denise e della madre. Abbiamo ritenuto durante le indagini che la Polizzi abbia prelevato la bambina, e qualcuno ha sicuramente visto ma non parla. Da lì l'ha consegnata ai Rom. Le intercettazioni parlano chiaro: la Polizzi dice di aver portato Denise a casa. E per casa magari si può pensare che fosse quella della Corona".
"Quindi si può ipotizzare che la bambina si trovasse in quella casa durante la prima perquisizione. Perquisizione che ha dell'incredibile e che non è stata effettuata nella casa giusta ma in quella di una vicina. Indubbiamente questo ha danneggiato le indagini. Ribadisco: a mio avviso Jessica ha prelevato e consegnato la bambina che è sparita nel nulla. Mettere in mezzo la mafia non ha senso. Non c'entra nulla. Ritengo veritiera, però, la segnalazione giunta da Milano. La bambina aveva un taglietto sulla faccia come quella della foto” racconta durante la trasmissione Alberto Di Pisa.