Desirée, il Gip convalida i fermi dei tre stranieri. La difesa del nigeriano
La difesa del nigeriano Alinno Chima: "Mai toccata, si vedeva che Desirée era una bambina"
Convalidati i fermi dei tre extracomunitari accusati dello stupro e della morte di Desirée Mariottini. Il gip Maria Paola Tomaselli ha firmato infatti quanto disposto dalla Questura e si è riservata di decidere nelle prossime ore sull'emissione di un'ordinanza cautelare sollecitata dalla Procura. Soltanto il senegalese Brian Minteh, detto Ibrahim, ha oggi risposto alle domande del magistrato.
"Io non c'entro nulla. Non sono stato io, sono stati altri", sarebbero state le parole del senegalese che ha negato al gip ogni responsabilità e avrebbe indicato i nomi di altri soggetti. L'uomo avrebbe fornito elementi che saranno ora oggetto di approfondimento investigativo.
Non hanno risposto invece l'altro senegalese, Mamadou Gara, detto Paco, e il nigeriano Alinno Chima, conosciuto come Sisko. "Non mi sarei mai permesso neanche di sfiorare Desirée perché si vedeva che era una bambina", avrebbe riferito al suo avvocato Alinno Chima, il nigeriano accusato di stupro e omicidio della giovane di Cisterna di Latina.
Il mio assistito oggi ha deciso di avvalersi della facolta' di non rispondere perche' non e' in grado di capire di che cosa e' accusato", ha riferito il difensore Pina Tenga, al termine dell'interrogatorio di convalida.
Anpi in piazza a San Lorenzo per ricordare la sedicenne. "La manifestazione di Forza Nuova e' una strumentalizzazione e una provocazione fascista. Oggi non ci saranno passeggiate o ronde fasciste a san Lorenzo: sarebbe uno spregio per Roma appena insignita della medaglia d'oro per la Resistenza". Cosi' il segretario provinciale dell'Anpi Fabrizio De Sanctis, a piazza dell'Immacolata a San Lorenzo a Roma dove si stanno radunando i partecipanti al presidio antifascista, convocato a pochi giorni dall'omicidio di Desirée. "Roma - ha aggiunto - e' e restera' antifascista".
"Staremo qui tutto il pomeriggio per testimoniare la necessita' di battere l'odio. Quello di Desiree - ha detto ancora - e' un delitto orribile a opera di belve che la legge dovra' punire. Oggi abbiamo preso questa piazza insieme alle associazioni femministe e territoriali perche' non tolleriamo piu' strumentalizzazioni. Non e' possibile che c'e' chi reagisce solo quando l'aggressore e' straniero. Non l'accettiamo ne' dai gruppi che si richiamano al fascismo, che vanno sciolti, ma neanche dalla politica in generale. Basta con la politica del capro espiatorio, ci batteremo perche' non riprenda piede" ha concluso De Sanctis.
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