Cronache

Disastro Emilia, le colpe di Bonaccini. Ora ci sono le carte che lo provano

di Antonio Amorosi

La Regione sapeva che i fiumi esondati erano in situazioni critiche. Né fatti interventi dovuti né rispettati i tempi. Facci (Lega):“Da anni si va avanti così”

Guarda le carte. La Regione Emilia Romagna ha iniziato con colpevole ritardo a portare avanti le direttive europee che imponevano una serie di interventi per contenere il dissesto idrogeologico. Lo dimostrano le carte. E non ha neanche fatto gli interventi dovuti

 

“Sì, ci sono le carte”, rivela ad Affaritaliani il consigliere della Lega in Regione Emilia Romagna l’avvocato Michele Facci.       

Il disastro era annunciato. E Bonaccini aveva tutti i poteri: era commissario straordinario al dissesto idrogeologico dell'Emilia Romagna. Basti guardare la delibera di dicembre 2021 della giunta Bonaccini

Cosa c’è scritto?   

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"C'è la presa d'atto del piano del rischio, dove l'autorità di Bacino insieme alla Regione, e sotto il controllo di questa, ci dicono che il fiume Lamone, da Faenza alla foce, doveva essere messo in sicurezza, con una priorità definita “critical” e con priorità “alta”. Faenza è finita sott'acqua a causa del Lamone e il fiume doveva essere messo in sicurezza e non lo era. E’ evidente. E non è solo il Lamone”

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Cos’altro?

“C’è il fiume Santerno che ha parzialmente esondato. Lì, di fianco al fiume, ci doveva essere una cassa di espansione. Anche qui la priorità era ‘alta’”

E questo è leggibile dalla carte che possiamo mostrare

“Quindi tu Regione queste criticità, con livello alto, le avevi, le conoscevi da più di un anno. Oggi è successo il disastro che abbiamo visto. Possiamo ancora dare la colpa al fato, agli eventi?”

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Cosa dice lei?

“Dico che qui si vede una politica di contrasto al dissesto idrogeologico che non regge, in più c'è da aggiungere che due mesi fa è venuta a parlarci la vice presidente della Regione, Irene Priolo, e ci ha detto che fra tutti i vari enti e la Regione sono più di 1 miliardo le disponibilità per il quinquennio 2020-2025 dedicate al dissesto idrogeologico. Ma vengono usate così?”

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 Michele Facci

Perché succede quanto abbiamo visto?

“Facciamoci delle domande, dico. Perché poi finita l'ennesima emergenza, ricostruiamo, spendiamo i soldi ma se non abbiamo un'attività seria di programmazione saremo di nuovo da capo. Bonaccini è già da 8 anni commissario straordinario al dissesto idrogeologico dell'Emilia Romagna”

Sì, lo sappiamo e abbiamo chiesto si facesse da parte

“Tutti loro interventi dovevano avvenire sulla base di due direttive UE, ‘acque’ e ‘alluvioni’ che sono una del 2000 e l’altra del 2007 che a cascata hanno generato provvedimenti nazionale e regionali. In queste si dice che deve essere prioritaria la lotta al dissesto. Ma basti guardare l'articolo 73 della legge regionale del 2014 che praticamente che non ha avuto alcun tipo di attuazione perché le linee guida devono essere approvate nei 90 giorni successivi e sono sono state approvate dopo cinque anni. La programmazione non è stata fatta. Avevano due anni di tempo per la programmazione. Ma anche qui niente. E oggi ci si chiede perché accade quanto abbiamo visto?”

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