Cronache

Donne senza gonne e gonne senza donne: il lato B di Ferragni è situazionista

di Maurizio De Caro

Chiara Ferragni toglie la gonna dal suo abbigliamento griffato senza aggiungere null'altro: la sua scelta estetica non è erotismo, ma un atto di stile

Nella sua infinita costruzione quotidiana rappresenta l’unica forma di naturalità esistente, come se far vedere le gambe fosse l’ultima frontiera dell’essere contemporanei, molto più e molto meglio che poter passeggiare nude per via Montenapoleone. L’impianto filosofico della sua immagine è molto denso, sfida se stessa e gli altri, in una serata permanente del Festival dei Sanremo, inattaccabile se non dagli spocchiosetti statici, di destra e di sinistra, dunque vecchi e bavosi, o tristi e livorosi.

Quelle immagini reiterate nell’etere all’infinito mettono al riparo dal “becerismo erotomane” di certa stampa e di certa tivvù, dove anche l’Iva ottantenne canterina deve sempre dimostrare che lei “è ancora una donna donna, donna con la gonna”, ma quanto è distante da tutta la marginalità provinciale questo semplice gesto che non denuda nulla, nasconde solo il vero impresentabile. Cara Chiara dunque, passeggia come vuoi e dove vuoi tanto nessuno riuscirà mai a renderti invisibile, almeno per “l’oggi” che poi è la misura comune del tempo che viviamo tutti.