Cronache

Federfarma: "Nelle farmacie vaccini anti influenzali col contagocce"

Alle farmacie solo l'1,5% dei vaccini. Parla Marco Cossolo, presidente di Federfarma

 Scarseggiano i vaccini antinfluenzali, non solo negli studi dei medici di famiglia, ma anche nelle farmacie. A dirlo all’AGI è Marco Cossolo, presidente di Federfarma. “La produzione industriale per le fasce protette della popolazione è stata di circa 17 milioni e mezzo di dosi - spiega - ma non ha tenuto conto della fascia attiva della popolazione che solitamente trova il vaccino in distribuzione nelle farmacie".  
Eppure i farmacisti avevano segnalato il problema già da luglio, dopo aver scoperto dalla distribuzione intermedia che i quantitativi vaccinali era stati tutti opzionati dalle regioni. “Abbiamo chiesto un confronto al ministero della Salute - riferisce Cossolo - e infatti a settembre si è tenuta una Conferenza Stato-Regioni; a fronte di una proposta del ministero di destinare una quota tra il 5 e il 10% si è  stabilita una quota minima pari solo all'1,5% dei vaccini da distribuire alle farmacie”. In termini numerici si tratta di 250mila dosi di vaccino, che divise per le 19mila farmacie italiane fanno 13 dosi a farmacia. “C’è da capire il perché di questa dimenticanza per le fasce attive”, osserva Cossolo, che ribadisce: “E' stata sbagliata la programmazione che ha tenuto conto solo delle fasce protette”.
Il presidente di Federfarma non si spiega nemmeno le difficoltà che stanno incontrando i medici di famiglia. “Al momento c’è una grande confusione - afferma - nelle regioni più virtuose è arrivata una percentuale tra il 40 e il 60% dei vaccini prenotati, ma in alcune regioni i vaccini non ci sono. E il fatto strano è che le dosi stanno arrivando con il contagocce, un fatto che non era mai capitato prima. Poteva succedere tutti gli anni, ma non in questo”.