A- A+
Cronache
Iovino, accuse di lesioni a Fedez: ecco che cosa rischia. C'entrano i figli

Fedez-Iovino, ecco cosa rischia il rapper per le lesioni e la rissa. E c'entrano i figli

"Nessun massacro a Cristiano Iovino, ma comunque io non c'ero". Fedez l'ha urlato nell'auditorium del Salone del Libro a chi gli chiedeva conto del pestaggio al personal trainer romano avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 aprile 2024 a Milano. Peccato che il rapper, oggi, risulta essere indagato, e non solo per aver assistito alla rissa con il personal trainer, quanto per aver organizzato una vera e propria spedizione punitiva nei confronti di quest'ultimo. E' presto per trarre le conseguenze della situazione, ma che di conseguenze si possa parlare questo è certo; e non solo in termini penalistici.

LEGGI ANCHE: Fedez-Iovino, la telefonata per chiarirsi e la "spedizione punitiva"

Affaritaliani.it ha interpellato l'avvocato penalista Vincenzo Sparti per fare luce sul quadro delle accuse che potrebbero travolgere l'ex di Chiara Ferragni.

Lesioni e rissa... un'accusa pesante?

Premesso che tutti i soggetti coinvolti godono della presunzione d'innocenza il rischio in astratto è collegato alle due fattispecie criminose. I beni giuridici tutelati nel reato di rissa ed in quello di lesioni sono la vita e l’incolumità individuale. Il requisito della rissa è la presenza di “atti violenti reciprocamente posti in essere da più persone”, ed, in particolare, da almeno tre persone. Il carattere della “reciprocità” costituisce lo spartiacque tra le lesioni e la rissa, nel senso che quest’ultima si configura solo nel caso in cui chi viene aggredito abbia a sua volta aggredito i presunti aggressori: un incontro fatto tanto per menarsi reciprocamente un po’. La sanzione della mera rissa, e cioè in assenza di conseguenze di una certa gravità, è di una sola multa di 2.000,00 euro la quale ascende ad una sanzione detentiva, che va da sei mesi a sei anni, laddove vi siano morti o anche solo feriti. La presenza di feriti (e cioè di soggetti riportanti una qualche lesione appositamente refertata) determina, quindi, il notevole aggravamento delle conseguenze penali della rissa.

Se non c’è rissa, perché, ad esempio, si ripete, non v’è stata un’aggressione reciproca, si è nel campo delle sole lesioni se alla vittima è stata procurata una malattia ovvero un'incapacità ad attendere alle normali occupazioni lavorative. La sanzione per le lesioni (lievi, da ventuno a quaranta giorni, e lievissime, da uno a venti giorni) è della reclusione da sei mesi a tre anni.

Fedez ha sostenuto che non c'è referto e che Iovino non si sia fatto niente... Cambia qualcosa?

Cambia tutto, come già anticipato, ai fini della configurabilità delle lesioni. Esse esistono nella misura in cui c’è un qualche postumo, documentato, in genere, da apposita refertazione medica. Mancando il postumo o la malattia non si realizza la fattispecie penale.

E se fosse vero che il rapper ha organizzato la spedizione punitiva, si configurerebbero delle aggravanti?

Stando a quel che viene ipotizzato dai giornali, vi sarebbero stati diversi aggressori, o comunque diverse persone coinvolte. In casi simili si è di fronte ad un reato concorsuale, vale a dire con concorso di più persone. La circostanza di essere più persone riunite costituisce, però, anche un’aggravante speciale del reato di lesioni che determina l’aumento della pena da un terzo alla metà e la perseguibilità d’ufficio del reato, che, invece, in linea generale può essere perseguito solo a seguito di apposita querela da parte della persona offesa.

Anche il concorrente morale risponde del reato di lesioni personali se ha preveduto in concreto l'evento come possibile conseguenza dell'azione concordata e ne ha accettato il rischio di accadimento. Il reato di cui discutiamo è, infatti, di tipo doloso, sono le lesioni dolose. In caso di azione collettiva, il singolo è responsabile peraltro anche delle conseguenze delle condotte poste in essere dagli altri partecipanti, quando abbia consapevolezza della convergente condotta degli altri concorrenti e li abbia rafforzati nel proprio proposito criminoso.

Se Iovino non denuncia si può comunque procedere?

Il reato di lesioni, specie a seguito della riforma Cartabia, è perseguibile solo a querela di parte, salvo che in determinate ipotesi come anticipato sopra. La circostanza che le lesioni siano state determinate da più persone riunite costituisce una di quelle eccezioni alla perseguibilità a querela di parte, determinando la perseguibilità d’ufficio. La procura, cioè, per il fatto stesso d’avere appreso della notizia ha il dovere di avviare le indagini e di perseguire i colpevoli, anche in assenza della querela da parte dello Iovino. L’ordinamento ritiene il fatto compiuto da più persone di maggior allarme sociale e, pertanto, lo persegue anche a prescindere che vi sia una richiesta da parte della persona offesa.

Se Fedez venisse condannato (indagato lo è già) questo può ripercuotersi nell'affidamento richiesto dei figli?

In linea di massima non si può sovrapporre la condizione di indagato per un qualche reato a quella di genitore. Una persona, anche se condannata per reati penali, può e deve mantenere i propri rapporti con i figli, anche se separata. Indubbiamente, però, la pendenza di indagini su di un fatto connotato da oggettivo disvalore può essere processualmente sfruttata dalla controparte, la quale potrebbe trovare conferma ad accuse, ad esempio, di un carattere violento portate avanti al fine di ostacolare l’affidamento dei figli o al fine di ottenere eventuali addebiti della controparte.

Iscriviti al nostro canale WhatsApp





in evidenza
Matteo Berrettini is back, che balzo in classifica Atp: oltre 30 posizioni

Così è rinato il tennista azzurro

Matteo Berrettini is back, che balzo in classifica Atp: oltre 30 posizioni


in vetrina
Un racconto sulle assurdità del nazismo: la recensione di Ferrovie del Messico

Un racconto sulle assurdità del nazismo: la recensione di Ferrovie del Messico





motori
Luca de Meo CEO Renault: "serve flessibilità per la transizione ai veicoli elettrici"

Luca de Meo CEO Renault: "serve flessibilità per la transizione ai veicoli elettrici"

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.