Cronache
Femminicidi '23, da Impagnatiello a Turetta: ecco i peggiori narcisisti-killer
Sono state 109 le donne uccise nel 2023 per mano di compagni, mariti, ex fidanzati o semplicemente conoscenti. Affari fa un bilancio dei peggiori assassini
Femminicidi, da Impagnatiello a Turetta: ecco i peggiori narcisisti-killer del 2023
Un bilancio che non smette mai di fare orrore, quello delle donne uccise per mano di compagni, mariti, ex fidanzati o semplicemente conoscenti. Nel 2023 sono state 109 le vittime, un numero a tre cifre che si spera non si ripeterà nel 2024.
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Donne più o meno giovani, senza distinzione di nazionalità o estrazione sociale. Donne che, per essere libere, sono andate incontro alla morte causata di chi diceva di amarle. Di non poter vivere senza di loro. Su Affaritaliani.it durante il 2023 abbiamo spesso ragionato sulla personalità di questi killer efferati, spesso lupi travestiti da agnelli. Sì perché il tipo di uomo che più ricorrentemente abbiamo trovato descritto sulle pagine dei giornali, sporco del sangue della propria compagna, moglie, amica, non è stato quello di un “pazzo”, di un tossicodipendente senza controllo, di un sadico protagonista di qualche film horror.
Spesso si è trattato di ragazzi, uomini apparentemente normali, pienamente capaci di intendere e volere, ossessionati da un’idea di amore che di amore non ha nulla, ma che è violenza e possessione. Ma se non è possibile ripercorrere esaustivamente tutti i femminicidi di questo 2023, non è difficile invece ricordare gli autori che si sono macchiati di alcuni di questi delitti, e che in un modo o nell’altro hanno fatto parlare di sè.
Ad iniziare dai killer di Martina Scialdone, 34 anni, ammazzata a Roma da un colpo di pistola sparato dall'ex compagno Costantino Bonaiuti. O ancora, sempre all’inizio dell’anno, dell’assassino di Sigrid Gröber, 39 anni, originaria di Brunico, morta in ospedale dove era stata ricoverata in gravissime condizioni. Ad ammazzarla il compagno Alexander Gruber, 55 anni. Secondo l'autopsia, la donna è morta in seguito alle lesioni riportate per i calci e i pugni ricevuti dal compagno.
A segnare un primo spartiacque nei femminicidi di questo 2023 è stato, però, Alessandro Impagnatiello, compagno di Giulia Tramontano, 29enne di Senago di cui era incinta di 7 mesi. Il bartender della “Milano-bene”, coetaneo della vittima, era terrorizzato che la fidanzata scoprisse la propria doppia-vita e la sua relazione parallela con una collega. Impagnatiello, già nei mesi precedenti all’omicidio, aveva fatto ricerche in internet con l’intenzione di avvelenare Giulia, con lo scopo di causarle un aborto spontaneo. Non essendoci riuscite, l'ha uccisa a coltellate e poi ha cercato di bruciare il corpo; ha poi trasportato il cadavere nell'intercapedine di via Monterosa nel bagagliaio della sua macchina, una T-Roc bianca dove sono state rinvenute tracce di materiale organico. E, per depistare le indagini, ha mandato messaggi al cellulare e dal cellulare della 29enne, cercando di far credere a una fuga volontaria.
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Neppure un mese dopo, a Primavalle, l’omicidio di Michelle Maria Causo, di soli 17 anni. Il suo corpo è stato abbandonato accanto a un cassonetto dell'immondizia, nel quartiere Primavalle, a Roma. Per la sua morte è stato arrestato un coetaneo. In questo caso il movente, ancora da chiarire, è stato ipotizzato legato a soldi, poi droga, poi ancora un ricatto a sfondo sessuale/sentimentale.
E sempre in estate, precisamente nella notte del 29 luglio, è stata ammazzata un’altra giovanissima, la 20enne Sofia Castelli, uccisa dal fidanzato, il 23enne Zakaria Atqaoui a Cologno Monzese, alle porte di Milano, con un fendente alla gola. La ragazza era tornata da una serata in discoteca: l'ultima foto della giovane, quella del palazzo dove viveva e dove è stata uccisa, è stata postata alle 5.58, poco prima dell'omicidio. Il killer, che non accettava la parola “fine” messa alla relazione da Sofia, ha utilizzato un mazzi di chiavi sottratto alla vittima per introdursi nell’abitazione di quest’ultima, incurante della presenza di un’amica della 23enne, per poi sgozzarla e darsi alla fuga.
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Il femminicidio che ha tenuto banco per tutto il mese di novembre, invece, è quello della 22enne Giulia Cecchettin, uccisa con oltre 20 coltellato dall’ex fidanzato Filippo Turetta, in Veneto. Il ragazzo, possessivo e geloso della disegnatrice e futura ingegnera, non sopportava che la vittima si laureasse prima di lui, e che non volesse più continuare la loro relazione. Con la scusa di un incontro chiarificatore, Turetta ha accoltellato Giulia vicino casa, per poi fuggire in auto nascondendo il cadavere della giovane nel bagagliaio e poi scaricandolo vicino al lago di Barcis, in provincia di Pordenone.
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Ultima, ma non per importanza, Vanessa Ballan, 27 anni e incinta di tre mesi, accoltellata davanti alle porte di casa da Fandaj Bujar, un uomo con cui la vittima aveva avuto una breve relazione, e che la stava ricattando con la minaccia di diffondere alcuni video intimi che i due avevano girato. L'uomo, già denunciato per stalking dalla commessa di supermercato, non ha accettato il "no" e, armato di martello e coltello, ha sfondato la porta a vetri della casa di Vanessa per introdursi e colpirla più volte all'addome.