Cronache

Carcere, 72esimo suicidio. Uilpa: Nordio faccia visite a sorpresa

Sale il numero dei detenuti che si toglie la vita, e i sindacati lanciano un appello al ministro della Giustizia

72esimo suicidio in carcere nel 2022. L'appello del sindacato al ministro Nordio: "Faccia visite a sorpresa"

È di questa mattina la notizia del 72esimo suicidio in carcere dall’inizio dell’anno: si tratta di un giovane di origine straniera, che si è tolto la vita nella struttura torinese delle Vallette. Era stato arrestato qualche giorno fa, a quanto si apprende, per furto, e ha compiuto il gesto estremo nella sezione dei nuovi giunti, a fronte di inutili tentativi di soccorso.

"Ogni suicidio rappresenta il fallimento non solo della comunità penitenziaria ma di tutta la collettività - dichiara il garante comunale dei detenuti Monica Gallo - Si tratta di giovani,  soli sul territorio con storie faticose e vite ai margini, spesso alla prima carcerazione per reati bagatellari verso i quali si aprono con troppa facilità le porte del carcere per non riaprirsi mai più alla vita" aggiunge.

72esimo suicidio in carcere, sindacato Uilpa: "Servono visite a sorpresa e riforme"

A esprimersi anche Gennarino De Fazio, segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, come riportato da “Redattore sociale”: “Questo suicidio sta a testimoniare quelle condizioni indegne delle carceri, per chi vi è ristretto e per chi vi lavora, di cui ha parlato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni – ha dichiarato – Argomenti peraltro usati dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il quale ha annunciato che le prime sue visite 'pastorali laiche' si terranno in alcune carceri. Ci sentiamo di rivolgergli un suggerimento, il ministro non comunichi preventivamente le visite, e si rechi a sorpresa nei penitenziari".

Il sindacalista ha così continuato: “L'esorbitante numero dei suicidi risulta persino 'basso' se si considerano le condizioni d'invivibilità e d'ingestibilità delle carceri e lo si deve al sacrificio delle donne e degli uomini del Corpo di polizia penitenziaria, sottodimensionati negli organici e stremati nel morale prim'ancora che nelle forze e nella disorganizzazione imperante". Poi l’appello al Guardasigilli: "Chiediamo di aprire un confronto immediato con le organizzazioni sindacali rappresentative per passare dalle parole ai fatti e discutere di riforme strutturali. Noi siamo pronti a fare la nostra parte" ha concluso De Fazio.