Cronache
Coronavirus, anche conseguenze positive: emissioni, smart working e...
Cosa ci sta insegnando l'emergenza COVID-19
La grave emergenza coronavirus che ha rivoluzionato le nostre vite potrebbe avere anche dei punti di svolta positivi a lungo raggio. Le misure messe in campo per contrastare il fenomeno potrebbero avere anche delle ricadute benefiche su alcuni aspetti della nostra vita. Eccone alcuni.
1. Minore emissione di Co2
In Italia i dati ASPI hanno registrato che solo nella settimana di fine febbraio-inizio marzo c'è stato un calo del traffico sul manto autostradale pari al 18%. L'abbassamento delle emissioni è motivato dallo spegnimento dei riscaldamenti di tutte le scuole costrette alla chiusura, ma anche dal drastico rallentamento di circolazione di mezzi di superficie dopo le disposizioni del Dpcm del 10 marzo.
L'ottimismo può essere però smorzato. Di fatto il fenomeno di contenimento delle emissioni di Co2 va sostenuto con misure di riduzione efficaci nel medio-lungo termine, e non valutato solo nella situazione di congiuntura. Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha avvertito che, sebbene la diffusione mondiale del COVID-19 stia dando un solido contribuito al calo delle emissioni di gas serra, bisogna anche valutare il fenomeno come temporaneo. "Non combatteremo i cambiamenti climatici con il virus", ha dichiarato Guterres al Corriere della Sera, continuando a sottolineare l'importanza che l'emergenza climatica continua ad avere a prescindere della pandemia.
2. Il lavoro Smart
Con l'avvento del virus, si è anche imposta una nuova frontiera del lavoro, quantomeno per l'Italia: ovvero lo smart-working. Essendo, oggi, più o meno tutti in possesso di dispositivi elettronici smart e di connessioni wi-fi in casa, non è stato un problema per le maggiori aziende pianificare un piano d'emergenza in vista del contenimento del virus.
La svolta smart potrebbe rappresentare un'ottima opportunità di crescita per i lavoratori e per le aziende. Di fatto, lo smart-worker, oltre a non destare problematiche dal punto di vista spazio-temporale, lavorerebbe in una condizione di equilibrio vita-lavoro ben migliore, con il vantaggio per le aziende di una netta riduzione dei costi. L'aggiornata coscienza dei propri mezzi e la maggiore autonomia di lavoro potrebbe portare ad una ritrovata dinamicità di produzione, come anche un'ottimizzazione di tempi e di collaborazione con il team.
3. Più tempo per sé
L'emergenza coronavirus ha messo tutti nella condizione di poter disporre di più tempo per stare con se stessi e per dedicarsi alla propria famiglia o alle proprie passioni. O magari a riscoprire il piacere di leggere un libro o guardare un film. In assenza dei ritmi incalzanti a cui giornalmente siamo soggetti, l'avvento del COVID-19 ha sospeso di netto abitudini cicliche di cui non si vedeva il fondo.
L'aver avuto un freno all'improvviso potrebbe essere visto con positività. Avere subito lo stop confinante, permetterà a tutti di ricominciare con un nuovo spirito e magari nuovi e migliori obiettivi.
4. Il (ri)trovato senso di responsabilità sui social
Il dilagare di fake news e teorie infondate riguardanti il coronavirus, nei maggiori canali social network, ha portato le grandi aziende tecnologiche a cercare di rimuovere la cattiva informazione. Un esempio: Facebook e Instagram rimandano a pop-up educativi collegati al sito dell'OMS gli utenti in ricerca di informazioni riguardo al COVID-19.
La consapevolezza della pericolosità del virus sembra aver fatto scaturire una ritrovata coscienza sull'utilizzo che si fa dei propri canali social. Tanto che diversi netizens si sono adoperati in maniera proattiva sull'individuazione di bufale e affini. Speriamo che duri.