Cronache

Incidenti causati da animali randagi: il gestore dell'autostrada deve pagare

Di Redazione Cronache

A risarcire in caso di danni dovuti ad animali randagi che invadono la propria carreggiata è la società che gestisce il tratto stradale. La sentenza

La sentenza è del 29/03/2022 e recita così: "In tema di responsabilità per i danni cagionati da cose in custodia, qualora un automobilista abbia dimostrato l'inattesa e imprevista presenza sulla carreggiata di un'autostrada di un animale con cui non era stato possibile evitare la collisione, al fine di vincere la presunzione di responsabilità ex art. 2051 c.c. la società di gestione autostradale è chiamata a fornire la dimostrazione positiva che la presenza dell'animale fosse stata determinata da un fatto imprevedibile ed inevitabile idoneo ad interrompere il nesso di causalità tra l'evento dannoso e la cosa custodita, non potendosi tale nesso ritenere escluso dalla mera presenza di una rete di recinzione, ancorché integra, in corrispondenza del tratto autostradale interessato dall’incidente".

Dunque, secondo quanto riporta la sentenza - nonchè la giurisprudenza maggioritaria e dominante - quando la rete di recinzione autostradale risulta integra (a doverlo provare è la società concessionaria) il gestore non sarà responsabile dei danni causati dagli animali che sono entrati sulla carreggiata e hanno provocato incidenti.

Infatti, il caso più frequente di incidenti si deve proprio alla rottura della recinzione autostradale, in quanto le autostrade sono presidiate dalle barriere laterali e da vari tipi di ostacoli fissi ai margini delle carreggiate, come i muri di contenimento e soprattutto le recinzioni, che sono collocate per impedire invasioni di animali o persone sulle carreggiate destinate allo scorrimento veloce dei veicoli.

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