Cronache
Istat, "Nascite 2020 sotto 400 mila. Rendere compatibili lavoro e maternità"
Il presidente Gian Carlo Blangiardo: "Dobbiamo rendere compatibili lavoro e maternità, con un maggiore coinvolgimento dei padri".
Istat, "Nascite 2020 sotto 400 mila. Rendere compatibili lavoro e maternità"
Oltre all'emergenza Coronavirus ce n'è un'altra che fa altrettanto paura, il netto calo delle nascite. "In Italia spiega al Corriere della Sera il presidente dell'Istat Gian Carlo Blangiardo - abbiamo una tendenza che dura dal 2009, con un calo di circa un quarto delle nascite da allora. Già gennaio 2020, prima della pandemia, ha un calo dell’1,5% rispetto a un anno prima. Vedremo dai dati di dicembre quanto la paura avrà inciso, a partire da marzo. Contano anche l’incertezza sul lavoro e le difficoltà della vita quotidiana, che inducono le persone a posticipare il momento di avere un figlio fin quando magari diventa tardi. Fare previsioni è difficile, ma temo che nel 2021 potremmo scendere sotto le 400 mila nascite».
Erano più di un milione nel 1964, 576 mila nel 2008. "Da notare che il declino riguarda anche la popolazione straniera. L’immigrazione oggi porta 62 mila nati all’anno, dopo essere arrivata a 80 mila. Ma aldilà dei fattori congiunturali — la crisi, la pandemia — in Italia c’è soprattutto un effetto strutturale, perché si sta riducendo il numero di persone in età feconda. I nati all’apice del baby boom oggi hanno 56 anni. Le generazioni in età riproduttiva saranno sempre più ristrette".
"Dobbiamo - prosegue al Corriere Blangiardo - rendere compatibili lavoro e maternità, con un maggiore coinvolgimento dei padri. Stiamo prendendo coscienza del problema solo ora, iniziamo a capire che se non facciamo niente la questione diventa veramente problematica per il welfare. Oggi abbiamo 33 ultrasessantacinquenni ogni cento soggetti in età attiva. Tra trenta o quarant’anni questo numero raddoppia, dunque raddoppia anche la fetta delle pensioni in proporzione al prodotto interno lordo. A quel punto o raddoppiamo la torta, oppure dovremmo tagliare altre cose, è inevitabile".
Sul mumero dei morti nel 2020, l'anno del Covid. "Abbiamo fatto delle simulazioni, - spiega Blangiardo - immaginando diversi scenari. Si va dai 40 mila morti in più rispetto al 2019 agli 80 mila, ma in quest’ultimo caso solo con una seconda ondata che aumenti del 50% il rischio di morte per gli anziani".