Cronache
La veggente di Trevignano non molla e accusa le istituzioni di blasfemia
La sedicente veggente di Trevignano, la signora Gisella, sostiene di parlare con la Madonna
Ma anche dal punto di vista burocratico – amministrativo le cose non si mettono bene per lei e il marito. Qualche giorno fa la notizia: il Tar non ha accettato il ricorso e così la signora Gisella deve sbaraccare. Il ricorso riguardava la sospensione dell’ordinanza comunale che imponeva la demolizione dello spazio di culto, situato in via delle Rose. Si tratta di panche e di una statua della Madonna dove tre di ogni mese si radunano i fedeli. La medium dunque non si ferma e poiché l’ordinanza riguarda le strutture fisse continuerà con quelle mobili. La veggente dice che la rimozione della statua della Madonna è un atto di “blasfemia”. E quindi se ad uno apparisse Giove, potrebbe –immaginiamo- accampare gli stessi diritti.
Intanto vanno avanti le indagini della Procura di Civitavecchia per una storia di soldi che un ex adepto pentito avrebbe versato. Dunque il prossimo 3 agosto la riunione mensile si farà con strutture diverse.
Il caso sta diventando eclatante non per la supposta paranormalità ma per il fatto che intorno alla supposta veggente è sorto un business, visto il numero di turisti che giungono da ogni parte nel ridente paese lacustre. Senza contare le interviste che si immagina siano lautamente remunerate a media nazionali, come Mediaset e la Rai. Ma si sa come vadano queste cose in Italia e magari fra poco la Madonna apparirà anche in Consiglio comunale.