Cronache

Lampedusa, poliziotto positivo dopo il rientro dall’hotspot

Poliziotto di rientro dall’Hotspot di Lampedusa positivo al Covid-19.

Il poliziotto del Reparto Mobile di Palermo risultato positivo al Covid-19 al rientro dall’Hotspot di Lampedusa e gli analoghi episodi si sono verificati nei giorni scorsi a Treviso e ad Agrigento ripropongono con forza il tema della gestione del fenomeno migratorio ed il conseguente rischio sanitario per gli operatori di Polizia.

A questo proposito abbiamo sentito Giovanni Iacoi, Segretario Generale di Libertà e Sicurezza Polizia di Stato (LES).

D.: Iacoi, cosa pensa di ciò che sta accadendo da qualche settimana a questa parte?

R.: Come hanno dovuto riconoscere i competenti Organi di controllo nazionali e regionali, tramite i dati dell’ultimo rapporto di monitoraggio dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, si evidenzia una percentuale crescente di migranti positivi rispetto al totale dei soggetti positivi ed anche il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha recentemente dichiarato come concreto il “rischio sanitario” causato dai frequenti flussi di migranti provenienti dalla Tunisia.

D.: In effetti, dai dati ufficiali, non sembra che si possa essere troppo tranquilli.

R.: Veda, la nostra Amministrazione cerca sempre di coprire le necessità d’organico spostando il personale d’altre zone d’Italia in quelle dove vi sono eminenti necessità. Ma se questa strategia manageriale poteva essere adottata prima del covid-19, oggi questa politica diventa deleteria, creando di fatto un sistema di diffusione del virus perché spostando il personale da una parte all’altra d’Italia, se un poliziotto che è stato a contatto con migranti positivi e ne è rimasto contagiato, pur senza volerlo rappresenta egli stesso un inconsapevole veicolo di contagio.

D.: Cosa propone la sua Organizzazione?

R.: E’ evidente che l’immigrazione non regolare non è un fatto temporaneo, per questo proponiamo un incremento stabile di organico nei territori dove sono sorti i punti di primissimo smistamento, inviando in quei luoghi personale specializzato ed opportunamente attrezzato per questo particolare tipo di servizio. Ma questo non è tutto.

D.: Cos’altro propone LeS al riguardo?

R.: La misura che ho appena indicata non può essere considerata esaustiva. Infatti, LeS propone di sottoporre a periodici Test Sierologici tutti i poliziotti impegnati nei servizi di controllo dei centri di accoglienza nonché il personale dell’U.P.G.S.P. quotidianamente impegnato in analoghi servizi sul territorio. La considereremmo una misura minima di attenzione da parte del Ministero e del Dipartimento della P.S. per la verifica dello stato di salute del personale impiegato in prima linea, anzi, oserei dire in trincea, per fronteggiare il fenomeno migratorio.