Cronache
Le carni sintetiche sono sane e sicure? Rischio cancerogeno e patogeni
Le carni sintetiche si producono in laboratorio senza allevare animali ma presentano numerosi rischi. Eccoli, lo spiegano gli esperti di Center For Food Safety
Le carni sintetiche: rischio cancerogeno e incognita alimentare
Alcune aziende parlano di “utilizzo di bioreattori e della creazione di linee cellulari immortali”. Stanno cioè provando con i bioreattori a lavorare sulle cellule staminali coltivate, come un tipo alternativo di cellule che potrebbero proliferare in modo esponenziale, in modo da aumentare la produzione e successivamente differenziare le cellule nei vari tipi che andranno a comporre la carne animale (muscolo, grasso e cellule del sangue ). Ma queste cellule possono essere geneticamente modificate per proliferare indefinitamente. “Le cellule in oggetto”, scrivono gli esperti di Center For Food Safety, “sono altrimenti note come pluripotenti (che producono molti tipi di cellule, come le cellule staminali) o totipotenti (che producono ogni tipo di cellula, come fanno gli embrioni). Ciò amplierebbe notevolmente la capacità di un'azienda di produrre ‘carne’ coltivata in laboratorio, ma i metodi con i quali faranno proliferare le cellule hanno conseguenze sulla salute umana e sulla sicurezza alimentare”.
Il consumo di massa di questo tipo di carne sarà la più grande forma di ingegneria tissutale esistente e potrebbe introdurre nuovi tipi di cellule geneticamente modificate nelle nostre diete. In questo senso è sconosciuta la ricombinazione possibile nei nostri organismi, data “l'ingestione di linee cellulari geneticamente modificate in rapida crescita, poiché queste linee presentano le caratteristiche di cellule cancerosa che includono la crescita eccessiva di cellule non attribuite alle caratteristiche originali di una popolazione di cellule primarie in coltura. Se la ‘carne’ coltivata in laboratorio entra nel mercato, ci sono diversi problemi di salute umana associati a questo nuovo metodo di produzione, in particolare che queste linee cellulari geneticamente modificate potrebbero esibire le stesse caratteristiche delle cellule cancerogene”.
Le carni sintetiche: alimento industriale ultraprocessato
E’ possibile che alcuni fattori di crescita, presenti nelle carni artificiali, vengano assorbiti nel flusso sanguigno dopo la digestione.
Non a caso gli statuti federali USA che regolano l’utilizzo delle carne comuni, spiegano sempre gli esperti, vietano anche la sola vendita di animali con sintomi di malattia, come cellule cancerogene nella carne. Indipendentemente da ciò, tutti questi nuovi modi di produrre cellule, che continuano a crescere o a differenziarsi, dovrebbero richiedere una valutazione di sicurezza accurata per determinare se contengano cellule cancerogene (prima di poter essere vendute). Tematica che si moltiplica per problematicità se consideriamo poi gli innumerevoli additivi utilizzati, per restituire le proprietà organolettiche della carne che siamo abituati a mangiare (parliamo dell’aggiunta di altre componenti di sintesi: proteine, aminoacidi, vitamine, sali inorganici classificati, eccetera).
E’ evidente quindi che si tratterebbe di un prodotto alimentare industriale ultraprocessato che come tutti gli altri prodotti simili presenta problemi per l’uomo. Il corpo e l’intestino restano quelli dell’età della pietra. Più prodotti industriali mangiamo più abbiamo problemi.
E’ oltremodo da considerare, spiegano gli esperti di Center For Food Safety, che sia inevitabile per un prodotto del genere l’utilizzo di antibiotici o altri mezzi farmaceutici di controllo patogeno. La produzione di massa, dai biorettori a luoghi industriali, non può di certo avvenire in contesti sterile come i laboratori medici, dove attualmente vengono fatti gli esperimenti.
Se non bastasse vi è un’ulteriore tema critico.
“L'alta probabilità di crescita batterica o fungina, micoplasmi e altri agenti patogeni umani” che gli animali normalmente smaltiscono tramite urine e nelle feci ma che nel nuovo processo potrebbero accumularsi all'interno della "carne" stessa. Al tempo stesso non è chiaro lo smaltimento “delle tossine da bioreattori, impalcature e terreni di coltura come fattori di crescita/ormoni, eccetera”.
In soldoni sembra proprio che l’industria alimentare abbia intuito il potenziale salvifico del settore carni alternative, tanto quanto alcune lobby industriali hanno compreso quello delle nuove generazioni sull’ecologia, stile Greta Thumberg (che per via del continuo uso di cellulari e pc, consumano 4 volte quello che consumavano in energia le generazioni precedenti).
Ma tranquilli, come con le nuove tecnologie, che i guru delle Big Tech fanno usare ai propri figli solo dopo i 16 anni (numerosi studi hanno dimostrato che la sovraesposizione a cellulari, tablet e tv di un cervello in via di sviluppo può provocare dei ritardi cognitivi), ma incentivano i figli dei poveri e degli ingenui a usarli dall'infanzia, i ricchi mangeranno la carne vera. Per adesso la carne sintetica ha un prezzo elevato (come ogni invenzione in fase iniziale), appena il commercio di massa sarà diffuso il mercato creerà la sua convenienza.
Non è una rivoluzione: è il fantastico circo della società dei consumi