Cronache

Le luminarie salentine ripartono dalla Campania, in Puglia sono in ginocchio

Eduardo Cagnazzi

Domani le luci allieteranno piazze e strade di Afragola in occasione delle celebrazioni di San'Antonio. Annullate nel Salento e nel barese circa seicento feste

Le luminarie salentine ripartono dalla Campania accendendo di luci colorate strade e piazze ad Afragola, alle porte di Napoli. Annullate in Puglia seicento feste tradizionali per l’emergenza sanitaria, le luminarie salentine ripartono dalla città campana che domani celebrerà Sant’Antonio, venerato presso la locale Basilica Pontificia Minore, uno dei luoghi di devozione al taumaturgo. Nella Basilica afragolese sono infatti conservate alcuni frammenti della massa muscolare del Santo. E così, mentre in Puglia le luminarie rischiano di stare spente per motivi di sicurezza sanitaria, si riaccendono nel post Covid-19 in Campania. A curare gli allestimenti e a riaccendere le luci sarà Giuseppe De Cagna, titolare con il padre e i fratelli della storica ditta Cesario De Cagna di Scorrano, che ha scritto che la storia delle luminarie salentine che rappresentano la tradizione più autentica della Puglia. Un settore oggi in ginocchio e che rischia di lasciare sul terreno un gran numero di imprese di addobbi luminosi e l’indotto. Il motivo? L’annullamento di circa seicento feste patronali e popolari.

“Il nostro mestiere sono le idee”, sottolinea Giuseppe De Cagna, che ha fondato un mese fa assieme alle altre aziende pugliesi l’Associazione dei luminaristi pugliesi. “Abbiamo presentato diverse soluzioni per realizzare ugualmente gli eventi in perfetta sicurezza. Abbiamo proposto alla Regione, l’unico ente che può finanziare gli eventi, di farci realizzare in agosto le sculture di luci in tutti e 257 paesini della Puglia. Ma ci è stato risposto di no. Non capisco come mai la Notte della Taranta si farà, mentre si resta sordi alle istanze dei lavoratori delle luminarie”.

Per dare man forte a quest’arte che contribuisce all’immagine della Puglia in tutto il mondo, è sorta qualche sttimana fa l’Associazione dei luminaristi di cui è  presidente, Vito Maraschio, “Le luminarie sono economia, bellezza, antico e moderno allo stesso tempo e sono impresa. Se al turista piace la nostra regione, il merito è anche delle luminarie. Dobbiamo sforzarci di continuare a crescere innovando cercando di unire vecchio e nuovo in uno sforzo sinergico con le altre categorie che condividono con noi spazi, manifestazioni e cultura italica unica al mondo”.