Cronache
Loggia Ungheria, i verbali. Amara: "Ero il padrone di Lotti. E su Consip..."
“Era interessato alla gestione dei ricorsi Consip”. Il gruppo si mosse "per azioni contro Woodcock”
Sul Fatto Quotidiano continua la pubblicazione di alcuni stralci degli interrogatori resi dinanzi ai pm della Procura di Milano, Laura Pedio e Paolo Storari, da Piero Amara, ex legale esterno dell’Eni, già condannato per corruzione e ora indagato a Perugia per la violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete. "Amara è l’unico indagato tra i nomi che leggerete e la sua versione (che ha già provocato da ieri l’annuncio di numerose denunce per calunnia) è tuttora al vaglio dei magistrati", specifica il Fatto.
Ecco un paio di stralci pubblicati da Il Fatto Quotidiano delle dichiarazioni di Amara (tutte da verificare e su cui presumibilmente partirà un nutrito giro di smentite e querele).
"Si creò un problema con Fa nf ani il quale voleva quantomeno applicare la censura a Musco, ritenendo che fosse più coerente con la misura cautelare che il Csm aveva imposto nei suoi confronti. La notizia ci fu data da Pa l a m a ra il quale la comunicò a Fe rri che la veicolò a me attraverso Ve rd in i. Mandai B ac ci da Luca Lotti; all’epoca ero il ‘p a d r o n e’ di Luca Lotti perché gli avevo dato, tramite Bacci attraverso Racing Horse, circa 200 mila euro. Si andò quindi a votare e Musco fu assolto all’un an im it à per insussistenza dei fatti nel marzo 2015. Naturalmente fu necessario garantirsi il benestare della Se verino pe r raggiungere il risultato per le ragioni che ho già esposto. Fu Michele Vietti ad avere con lei una interlocuzione su mia richiesta. Avevo avuto notizia da Vel la e Granata che la Severino aveva ottimi rapporti con il presidente Napolit anoin quanto veicolava importanti incarichi professionali a suo figlio".
E ancora:
“Ricordo ancora che il gruppo Ungheria s’è mosso per promuovere una azione disciplinare nei confronti di Henry Woodcock,‘colpe vol e’ di aver indagato sulla vicenda Consip e in particolare sul padre di Matteo Renzi. Mi dissero sempre Ferri, Verdini e Lotti che di questo fatto fu informato anche Renzi e che era necessario che il provvedimento disciplinare andasse velocemente per essere gestito dalla sezione del Csm che in quel momento era in carica. Dal lato Procura generale il procedimento fu seguito da Ciccolo e da un sostituto a lui vicino. Ciccolo è partecipe di Ungheria, lo so perché me lo hanno detto, l’ho visto nell ’elenco".