Cronache

Marsala, 16enne perseguitata dall'ex. Disposto l'allontanamento dal giudice

Di Redazione Cronache

Dopo la denuncia della madre è scattata la misura, braccialetto elettronico. Un potenziale caso simile a quello di Giulia Cecchettin

Marsala, la denuncia di una madre e l'intervento immediato del giudice

Proprio mentre tutta l'Italia era con il fiato sospeso per le sorti di Giulia Cecchettin, quando si sapeva solo che la ragazza era sparita da casa ed era in compagnia del suo ex Filippo Turetta, ma non erano ancora stata uccisa, la mamma di una 16enne si recava in commissariato a Marsala. "Mia figlia ha una relazione malata, è oppressa dalla gelosia patologica del suo ragazzo. Lui è aggressivo e possessivo, l'ha isolata dagli amici, la controlla ovunque, spesso la obbliga a saltare la scuola, è entrato persino nel registro elettronico. Diana ha 16 anni ed è totalmente plagiata. Lei non lo capisce, ma io ho paura. Aiutatemi!". La donna - si legge su Repubblica - contro la volontà di sua figlia, denuncia il ragazzo, chiede persino che portino la ragazza in una comunità protetta. Ma questa volta arriva una reazione forte degli inquirenti, una risposta giudiziaria probabilmente destinata a far discutere: braccialetto elettronico per lui, divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dalla fidanzata, divieto di contattarla con qualsiasi mezzo, telefono, mail, social network.

Leggi anche: Mps, assolti Viola e Profumo. Il governo brinda, si accelera sul risiko

Leggi anche: Mes, Meloni rinvia al 2024. Ira Tajani, imbarazzo Giorgetti. Salvini anti-Ue

E braccialetto elettronico anche per lei, ovviamente solo per avere contezza di un eventuale avvicinamento di lui. "È una situazione molto delicata. Ma davanti alla determinazione di una madre - spiega a Repubblica il procuratore di Marsala Fernando Asaro - ci siamo assunti la grande responsabilità di entrare a gamba tesa nella vita privata di questi ragazzi. La madre che denuncia, la figlia che nega. Ci siamo chiesti con i colleghi se e come intervenire, ma i riscontri trovati a scuola e nel cellulare della ragazza erano consistenti. Non sappiamo come sarebbe finita questa storia se non lo avessimo fatto. Ma da padre, da cittadino, da magistrato, toccato profondamente, come tutti, dalla tragedia di Giulia Cecchettin, ritengo ineludibile cogliere qualsiasi segnale e intervenire prima che sia troppo tardi".