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Medici di famiglia nel mirino: fanno solo ricette via mail? "Chiacchiere, io lavoro 12 ore al giorno”. Tutta la verità
Medici di base nella bufera: "Non fanno più visite a domicilio e sono solo 'spara ricette'”. La verità del dottor Pierluigi Bartoletti, vice presidente del sindacato Fimmg
Medici di medicina generale o meglio, medici di famiglia: ma quanto lavorano, quanto guadagnano? Ed è vero che non fanno più le visite a domicilio e che si limitano a “sparare” ricette via mail o Whatsapp?
Le Regioni, con il Lazio in prima fila, plaudono alla proposta di trasformare i medici di base in dipendenti, ma la base no ci sta. Affaritaliani.it ha chiesto al dottor Pierluigi Bartoletti, medico di famiglia ma anche vice presidente del sindacato Fimmg, il più rappresentativo della categoria, di rispondere ad una serie di domande sulla sua professione.
Dottor Bartoletti, da quanti anni è medico di medicina generale?
“Ufficialmente dal 1994 ma come medico come sostituto dal 1990. Sono figlio di un medico della Mutua, morto giovane a 57 anni”.
Perché i medici non fanno più le visite a casa?
"Le rispondo subito: ma chi fa i vaccini antinfluenzali a casa? I medici di famiglia. E poi le domande gliele faccio io: chi va a casa dei cittadini in caso di emergenza. E poi le chiedo: se io vado a casa di un malato che ha una saturazione bassa che gli faccio? Lo ausculto con l'endoscopio? Senta, qui confondiamo la medicina di base e la prevenzione con le emergenze. Chi ha parlato sino ad ora non sa di cosa parla”.
Ma lei le fa le visite a casa?
“Guardi, lei sta parlando con chi durante il Covid si è inventato le Uscar, le Unità Usca della regione Lazio e facevamo visite domiciliari ovunque. Il risultato che il Lazio a differenza di altre regioni ha gestito il Covid con pochissimi decessi”
Quante ore di lavoro ogni giorni e in quali fasce orarie?
“Il lavoro di apertura dello studio ai pazienti è in relazione al contratto: 3 ore per un massimalista, cioè oltre i 1100 assistiti. Io lunedì scorso sono entrato alle 14,30 e sono uscito alle 21,40 ma dalle 8,41 ho ricevuto telefonate, messaggi e fatto prescrizioni. Io solo lunedì ho superato le 12 ore. E nelle altre ore di vita non gioco al golf e se mi chiamano rispondono”.
A fronte questo impegno quanto guadagnate?
“La mia busta paga è di circa 7000 mila euro al mese ai quali vanno sottratti 2300 euro tra affitto studio e segretaria, oltre al consulente del lavoro e altre spese varie. Me ne rimangono 5mila e 500 sulle quali ci pago le tasse. E considerate che mi compro il materiale dello studio come i presidi sanitari e le attrezzature e devo pagare pure lo smaltimento dei rifiuti speciali. Alla fine lo stipendio è come quello di un medico ospedaliero che però può incrementare con l'intramoenia. Per noi non è previsto”.
Bartoletti, c'è chi dice che il vostro lavoro principale sia quello di “sparare ricette” per i farmaci. È vero?
“Ma secondo quelli che sputano sentenze, chi deve fare tutti i giorni le ricette ai pazienti cronici e agli anziani? Le fa la Regione Lazio con i suoi amici? Vogliono che curiamo la gente con i segnali di fumo”?
Anni fa quella del medico di famiglia era una professione ambita. Si guadagnava di più?
“Il nostro stipendio è fermo al 2000, tant'è che negli ultimi anni abbiamo fatto ricorso all'associazionismo per dividere le spese”.
Se diventate dipendenti del Servizio Sanitario come cambierà il vostro lavoro?
“Già parlarne testimonia l'assoluta noncuranza sull'assetto legislativo odierno che deriva dal 1978. Gli italiani per 3 euro al mese hanno avuto il medico di fiducia, bravo, brutto sporco e cattivo ma se lo scelgono. E' un patto di fiducia tra il paziente e il malato a fronte di oneri con la Als. Il rapporto di dipendenza significa che sono subordinato alla Asl”.
Ma già avete contratti con le azienda sanitarie, sarebbe solo un contratto diverso...
“La dipendenza fa sì che il medico che lavora all'interno della struttura sia subordinato all'azienda. Maio io mi domando: la gente vuole il proprio medico o il medico scelto dell'azienda? La mia scelta di autonomia non è costata nulla allo Stato. Noi abbiamo un rapporto personale con i cittadini, non è solo personale.”
Ma al sistema cosa cambia?
“Con i convenzionati oggi puoi curare i sani e i malati e posso fare sia terapia che prevenzione. Se faccio le strutture della Comunità, avrò una Asl e il medico mio me lo devo pagare. Sia chiaro: chi ha la legittimità di governare ci deve mettere la faccia e smettere di fare accuse”.
Nel Lazio qual è il rapporto con la Regione?
“Dal 1999 abbiamo collaborato con tutte le giunte e posso darvi l'elenco. Noi siamo medici non facciamo politica. Con questa Giunta in anni 2 non abbiamo fatto nulla. Anzi hanno smontato quello che c'era e questi non sono chiacchiere ma fatti. Io penso che questa proposta peggiorerà lo scenario”.