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Messina Denaro, altri 4 favoreggiatori indagati. Coinvolti sempre più Bonafede

Di Redazione Cronache

A incastrare i coniugi Emanuele e Lorena, in particolare, l'acquisto di un Rolex che il boss avrebbe poi donato al figlio della coppia

Messina Denaro, caccia ai complici svelando i nomi in codice

Nell'ordinanza il gip fa riferimento anche alla "lettera-diario" che Laura Bonafede, celandosi sotto lo pseudonimo di "cugino", e dunque parlando di sé al maschile, aveva scritto tra il 29 novembre 2022 e il 13 gennaio 2023 (tre giorni prima dell'arresto del capomafia), annotando accuratamente giorno ed ora di ciascuna annotazione, e indirizzata a Matteo Messina Denaro. 

"Diletta" era invece Lorena Lanceri (indicata anche come "Lesto" o "Tramite"); Ma nell'ordinanza con cui gip di Palermo, Alfredo Montando, ha disposto l'arresto della coppia, spuntano altri alias, nomi in codice su cui si cerca di fare chiarezza per fare terra bruciata delle complicità: Squallido, Romena, Bagnino, Blu, e Depry. 
Una modalità ricorrente utilizzata nelle comunicazioni di e con il padrino di Castelvetrano, catturato a Palermo il 16 gennaio. 

Messina Denaro, altri 4 favoreggiatori indagati. Il Rolex incastra i Bonafede

A incastrare i coniugi Bonafede ci sarebbe un prezioso orologio, un Rolex: "Conferma eloquente e definitiva sulla natura e sulla durata dei rapporti giungeva, infine, dagli accertamenti svolti dalla polizia giudiziaria a seguito del rinvenimento di un pregiato orologio in acciaio marca Rolex presso l'abitazione degli odierni indagati", si legge nell'ordinanza frimata da Alfredo Montalto. Nel 2017 Matteo Messina Denaro era stato il "padrino" di cresima del figlio della coppia e aveva, in tale occasione, fornito ai genitori del ragazzo il denaro, "ben 6300 euro, necessario per l'acquisto del costoso segnatempo che Lorena Lanceri perfezionava 1'11 gennaio 2017 presso la Gioielleria Matranga di Palermo". La "singolarità" era anche che, nella circostanza, "contrariamente alle regole interne della gioielleria, non era stata compilata la scheda cliente e, pertanto, non era possibile risalire all'acquirente (nel 2017, su 878 Rolex venduti, solo 7 risultavano privi della menzionata scheda cliente".
L'esborso del denaro utilizzato per l'acquisto dell'orologio era stato scrupolosamente annotato nella "contabilità" del capomafia rinvenuta all'interno di uno dei suoi covi.