Cronache

Mestre, tre indagati: iscritto ad della società di bus. Coinvolto il Comune

Di Redazione Cronache

Verso l’accertamento irripetibile in procura. L’esperto è Migliorino, lo stesso chiamato per la tragedia di Genova, soprannominato il "Mastino"

Strage Mestre, la perizia sul guardrail svelerà cosa è successo davvero. La ricostruzione e i racconti choc

Svolta nelle indagini sulla strage di Mestre, costata la vita a 21 persone e il ferimento di altre 15. Ci sono i primi tre indagati per la caduta del pullman dal cavalcavia. La procura di Venezia - riporta Il Gazzettino - ha iscritto nel registro Massimo Fiorese, 63 anni, amministratore delegato della società La Linea, Roberto Di Bussolo e Alberto Cesaro. Di Bussolo è dirigente del settore Viabilità, terraferma e mobilità del comune; Cesaro è responsabile del Servizio manutenzione. Le ipotesi di reato sono: omicidio stradale, omicidio colposo, plurimo, lesioni personali stradali gravi o gravissime e lesioni personali colpose. L'iscrizione nel registro è un atto dovuto per permettere agli indagati di partecipare alla consulenza tecnica. Che sarà disposta dopo l'accertamento tecnico irripetibile ai sensi dell’articolo 360 del Codice di procedura penale. Incarico affidato a Placido Migliorino, dirigente del ministero delle Infrastrutture.

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Migliorino - prosegue Il Gazzettino - é stato consulente anche per il ponte Morandi a Genova. Ha verificato la sicurezza statica dei viadotti autostradali. Il "Mastino", come viene soprannominato, avrà 90 giorni di tempo per ricostruire la dinamica dell'incidente e per accertare le eventuali responsabilità del guardrail (già segnalato alcuni anni fa come fuori norma) nell’uscita di strada del bus. Fiorese, uno degli indagati, aveva parlato dell’incidente subito dopo la strage. Aveva parlato del filmato dell’incidente: "Il bus è quasi fermo quando sfonda il guardrail. Penso che l’autista abbia avuto un malore, perché altrimenti non me lo spiego. Nel video si vede che il bus è quasi fermo, il guardrail è fino, non è di quelli più moderni e più strutturati, e l’autobus pesava tanto perché era di quelli elettrici. L’impatto è stato fatale".