Cronache
Spagna, il Marocco chiude le frontiere. Commissione Ue: "No ai ricatti"
Il re spagnolo Felipe potrebbe rivestire un ruolo principale nella mediazione. Intanto 4800 migranti sono stati già rimandati in Marocco
Migranti: in 8000 a Ceuta, il Marocco chiude le frontiere. La Commissione Ue: "Non ci faremo intimidire da nessuno". La Casa Reale spagnola è pronta a mediare.
Ieri 18 maggio, nella serata, il governo del Marocco ha chiuso la frontiera con la Spagna dopo l'arrivo a Ceuta,enclave spagnolo nel Nord Africa, di circa 8 mila immigranti irregolari. Le autorità sanitarie di Ceuta hanno evidenziato i "rischi per la salute" per i cittadini della città a causa degli ingressi incontrollati.
L'Europa, ha dichiarato Margaritis Schinas, il vice presidente della Commissione europea, intervistato dalla radio spagnola, "non si farà intimidire da nessuno". Schinas sottolinea che "l'Europa non sarà vittima di tattiche". Intanto, riferisce El Mundo, la Casa Reale spagnola attende istruzioni della Moncloa per avviare una mediazione nella nuova crisi tra Madrid e Rabat. Il quotidiano spagnolo sottolinea come re Felipe VI possa esercitare un ruolo importante, intercedendo e allentando le tensioni causate dall'ingresso in territorio spagnolo per motivi umanitari del leader del Fronte Polisario, Brahim Ghali, capo dei separatisti che contendono a Rabat il Sahara occidentale. Ma lo spazio di manovra del re è tenuto al confronto con la Moncloa. Al momento il re ha avuto una conversazione telefonica con Pedro Sánchez nel corso della quale hanno analizzato "le linee di azione" da seguire. Successivamente Don Felipe si è messo in contatto con il presidente - sindaco di Ceuta - dove sono arrivati improvvisamente migliaia di migranti provenienti dal Marocco - per esprimergli la propria 'solidarietà''.
Se lo richiedono, continua il quotidiano spagnolo, il re sfrutterà il suo spazio di azione diplomatica e parlerà direttamente con Mohamed VI per cercare di allentare le tensioni. Già nello scorso mese di aprile il re aveva chiamato il sovrano marocchino per parlare di pandemia. Il colloquio si era svolto dieci giorni dopo l'approvazione unilaterale da parte del Marocco dell'ampliamento delle proprie acque territoriali. Quella, stando a fonti ufficiali citate da El Mundo, sarebbe stata l'ultima occasione in cui re Felipe ha parlato con il re del Marocco Mohamed VI.
Nel frattempo dilaga il sospetto che le guardie di frontiera marocchine abbiano lasciato passare i migranti come ripicca per l'ospitalità concessa da Madrid a Brahim Ghali. Karima Benyaich, ambasciatrice del Marocco in Spagna, ha ammonito: "Ci sono atteggiamenti che non si possono accettare, ci sono azioni che hanno conseguenze e bisogna assumersene la responsabilità". Parole che andrebbero in una direzione contraria rispetto al tentativo di Arancha Gonzalez Laya, ministro degli Esteri di Madrid, di negare il legame tra la crisi di Ceuta e l'accoglienza di Ghali, entrato ad aprile in Spagna dall'Algeria con un documento falso e ora in un ospedale per curarsi dal Covid.
I migranti rimandati in Marocco da Ceuta, intanto, sono già 4800 dei circa 8.000 che sono riusciti a entrarvici irregolarmente tra lunedì e martedì. Lo fa sapere Sanchez, nella seduta odierna di controllo all'operato del governo alla Camera dei Deputati, ripresa dai media iberici. I media spagnoli comunicano che una parte dei migranti entrati a Ceuta sta ritornando volontariamente in Marocco data la mancanza di posti per dormire e cibarsi. Nella notte non ci sarebbero state entrate irregolari a Ceuta, secondo l'agenzia di stampa Efe, e i pochi tentativi sono stati contrastati.