Cronache

Missioni militari, dimezzato contingente in Medio Oriente: su nel Mediterraneo

Più presenza di militari italiani nell'area mediterranea, meno in altri posti come Iraq e Afghanistan

Missioni:Pinotti,piu' in Mediterraneo,meno in Iraq-Afghanistan

Piu' presenza di militari italiani nell'area mediterranea, meno in altri posti come Iraq e Afghanistan. Lo ha detto il ministro della Difesa Roberta Pinotti nelle comunicazioni del governo alle commissioni esteri e Difesa di senato e Camera riunite congiuntamente sull'andamento delle missioni internazionali autorizzate per il 2017 e la loro proroga per l'anno in corso e sulle missioni da avviare nel 2018. Per quanto riguarda l'Iraq, il ministro ha detto "pensiamo a un dimezzamento del contingente perche' non c'e' piu' quell'urgenza di combattimento quando c'era il Daesh. Abbiamo addestrato 30mila persone, un pezzo del successo contro Daesh lo dobbiamo ai nostri militari. Ora si sta lavorando all'addestramento delle forze di sicurezza locali che dovranno gestire i territori liberati", tolti al Daesh. Quanto invece alla presenza militare italiana in Afghanistan, anche qui - ha riferito la titolare della Difesa - "pensiamo di diminuire l'impegno, chiedendo agli alleati di contribuire a compiti oggi affidati a noi". Al momento in Afghanistan ci sono circa 900 militari italiani, "vogliamo andare in riduzione".

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Il ministro ha poi allargato lo sguardo sul quadro piu' generale delle missioni oltre confine, ricordando che in Libano i militari italiani sono presenti in Unifil ma anche in missione unilaterale "perche' c'e' grande fiducia nell'Italia e stiamo addestrando le forze armate locali". A proposito di Libano il ministro della Difesa ha sottolineato che la stabilita' di quel Paese "e' centrale per tutta la regione del Mediterraneo, c'e' infatti una situazione di tensione, dovuto anche al forte afflusso di rifugiati dalla vicina Siria, e' una situazione molto delicata". Poi, tra le diverse missioni in atto, c'e' il Kosovo: "anche questo fa parte della realta' del Mediterraneo che noi dobbiamo continuare a presidiare, continuano le tensioni tra la comunita' albanese e serba, ci sono rischi di infiltrazioni. E come comunita' internazionale dobbiamo sostenere il ruolo di assistenza e aiuto alla crescita, e quindi manteniamo la missione", inserita nel dispositivo Kfor-Nato.