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Monreale, il 19enne fermato prima confessa, poi non risponde al pm. Padre vittima: 'Non so se riuscirò ad andare avanti'
Le dichiarazioni di Salvatore Calvaruso allo stato non sono dunque utilizzabili

foto Ipa
Monreale, padre vittima 'Non so se riuscirò ad andare avanti'
"Non so se riuscirò ad andare avanti. Faccio fatica a credere che sia accaduto. Penso sia un incubo ma poi mi rendo conto che è tutto vero. Che Salvo non c'è più. Come farò senza si lui?". Non fa che piangere, il padre di Salvo Turdo, 23 anni, una delle tre vittime della sparatoria di sabato notte a Monreale. Abbracciato ai suoi amici e ai parenti, il padre di una delle tre vittime, ricorda anche il nipote, Andrea Miceli, altra vittima. Miceli e Turdo erano cugini, in quanto figli di due sorelle. "Hanno distrutto due famiglie - continua a dire tra le lacrime - per me la vita non ha più senso". A terra, nel cortile di casa, gli amici hanno lasciato dei fiori e dei pensieri per le vittime. Accanto a Turdo c'è anche Giacomo Miceli, il cognato e padre di Andrea Miceli. "Vogliamo giustizia", dicono all'unisono.
Monreale lutto fino al giorno dei funerali
Sarà lutto cittadino a Monreale (Palermo) "fino al giorno dei funerali" delle tre vittime della sparatoria avvenuta nella notte tra sabato e domenica. Lo ha ribadito questa mattina il sindaco Alberto Arcidiacono, dopo la giunta straordinaria convocata ieri. Annullati anche tutti i festeggiamenti in occasione delle manifestazioni del Santissimo Crocifisso. Sarà fatta solo la processione religiosa. Per i giorni di lutto cittadino ci sarà l’esposizione a mezz’asta delle bandiere Nazionale, Europea e Regionale sugli edifici pubblici dell’intero territorio comunale; l’annullamento di tutti i festeggiamenti organizzati dal Comune in onore del SS. Crocifisso; l’annullamento di tutte le manifestazioni istituzionali e sportive eventualmente programmate nell’arco della vigenza del lutto cittadino.
Palermo: rissa con tre morti, inquirenti alla ricerca dei complici dell'indagato
Nonostante il fermo del 19enne palermitano Salvatore Calvaruso, accusato di avere partecipato alla strage di giovani a Monreale (Palermo), l'inchiesta della Procura di Palermo non si ferma. I magistrati, guidati dal Procuratore Maurizio de Lucia, sono a caccia dei complici di Calvaruso. Si tratta di almeno tre o quattro ragazzi che avrebbero partecipato alla sparatoria. Come si legge nel provvedimento di fermo del pm Felice De Benedittis, sono stati sparati almeno venti colpi di pistola nella notte tra sabato e domenica, davanti al bar 365 di Monreale, a due passi dal Duomo.
Palermo: rissa con tre morti, provvedimento fermo pm: 'se libero l'indagato potrebbe fuggire'
Salvatore Calvaruso, il 19enne del quartiere Zen fermato nella notte con l'accusa di avere partecipato alla sparatoria a Monreale (Palermo), secondo il pm "potrebbe darsi alla fuga". Da qui l'urgenza di emettere il provvedimento di fermo. "Calvaruso, che inizialmente aveva deciso di collaborare con l'autorità inquirente rendendo dichiarazioni spontanee e ammettendo la proprie responsabilità, successivamente, sottoposto a interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere. Sicché appare estremamente probabile che l'indagato, valutando le gravose conseguenze, in termini di eventuale pena, dell'accertamento delle condotte per cui si procede, consapevole di essere sottoposto ad indagini e del fatto che le stesse siano in procinto di accertare definitivamente le proprie responsabilità, possa darsi alla fuga, facendo perdere le proprie tracce, qualora restasse in libertà".
Sparatoria Monreale, l'amico del killer: mi ha chiamato dicendo 'ho fatto un casino'
Un amico di Salvatore Calvaruso, il 19enne dello Zen fermato con l'accusa di avere partecipato alla sparatoria a Monreale, che ha causato la morte di tre giovani, ha aiutato i carabinieri nell'identificazione del giovane. Come scrive il pm nel provvedimento di fermo "Di assoluta rilevanza sono le dichiarazioni di un altro testimone”. Il ragazzo ha detto agli investigatori di avere prestato sabato notte il suo scooter a Calvaruso. “All’una e mezza si è presentato a casa mia dicendo che dovevo denunciare il furto della moto in quanto aveva combinato un macello”, "sparando e uccidendo due persone". Il terzo giovane è morto, infatti, solo ieri mattina in ospedale.
Palermo: rissa con tre morti, l'indagato dopo la strage ha gettato il suo cellulare
Subito dopo la strage dei giovani di Monreale (Palermo), Salvatore Calvaruso, il 19enne dello Zen fermato per l'omicidio dei tre giovani, si è disfatto del suo cellulare. E' quanto emerge dal provvedimento di fermo della procura di Palermo. Avrebbe fatto sparire il cellulare "in quanto contenente verosimilmente elementi che avrebbero potuto compromettere la sua posizione, in caso fosse finito in possesso dell'autorità giudiziaria".
Sparatoria a Monreale, il 19enne fermato prima confessa, poi non risponde al pm
Salvatore Calvaruso, il 19enne del quartiere Zen di Palermo, fermato nella notte con l'accusa di avere partecipato alla sparatoria che ha portato alla morte di tre giovani di Moreale (Palermo), subito dopo la strage ha reso dichiarazioni spontanee confessando di essere stato tra coloro che hanno sparato. Successivamente, in sede di interrogatorio, si è avvalso della facoltà di non rispondere. E' quanto emerge dal provvedimento di fermo firmato dal pm Felice De Benedittis. Le sue dichiarazioni, dunque, allo stato non sono utilizzabili.
Palermo: rissa con tre morti, il presunto autore di mattina aveva denunciato furto dello scooter
Salvatore Calvaruso, il ragazzo palermitano di 19 anni fermato nella notte con l'accusa di avere ucciso a colpi di pistola tra giovani i Monreale (Palermo) al culmine di una rissa, secondo quanto si apprende ieri mattina si era presentato in caserma dicendo di avere subito il furto del proprio scooter. Secondo la Procura di Palermo che indaga sul triplice omicidio si tratterebbe di una mossa per sviare le indagini. Il giovane poi è stato identificato grazie alle testimonianze e alle telecamere di videosorveglianza. Nella notte il pm Felice De Benedittis ha firmato il decreto di fermo, che ora passerà al vaglio del gip di Palermo per la convalida del provvedimento.
Monreale, fermato un 19enne palermitano per la sparatoria con 3 morti e 2 feriti
Sarebbe scoppiata per un banale rimprovero dovuto all'alta velocità dello scooter in pieno centro a Monreale (Palermo) la rissa sfociata nella sparatoria costata la vita a tre giovani ragazzi. E' quanto emerge dalla ricostruzione fatta dagli inquirenti dopo una giornata intensa di indagini serrate che in nottata ha portato al fermo i un giovane dello Zen di Palermo di 19 anni.
Il ragazzo, originario del quartiere Zen, è sospettato di aver ucciso a colpi di pistola tre giovani monrealesi: Salvatore Turdo di 23 anni e i due 26enni Andrea Miceli e Massimo Pirozzo. Altri due giovani sono rimasti feriti. Il decreto di fermo di indiziato di delitto è stato emesso nella tarda serata di domenica. Le accuse sono di strage, porto abusivo e detenzione illegale di arma da fuoco.
Sembra che il giovane fermato andasse veloce insieme ad altri ragazzi non lontano dai tavoli del bar in via D'Acquisto a due passi dal Duomo, con centinaia di persone presenti. A un certo punto due cugini, Salvatore Turdo e Andrea Miceli, avrebbero redarguito il ragazzo alla guida di uno degli scooter: "Andate piano, qui è pieno di gente". Ed è nata una lite a colpi di caschi. Solo qualche istante dopo sono state estratte una o forse due pistole. Ed è stato il caos. Sono stati esplosi almeno tra i 18 e i 20 colpi di pistola.
Uno dei due feriti nella sparatoria era seduto con la fidanzata al bar ed è estraneo alla rissa. Si tratta di Nicolò Cangemi di 33 anni. Quando ha visto sparare il giovane ha provato a disarmarlo senza riuscirci ed è rimasto ferito a una gamba. L'altro ferito è salvo per miracolo. Un sedicenne rimasto ferito alla nuca ma solo di striscio. E' fuori pericolo.