Cronache
Morta Michela Murgia, i funerali a Roma. A breve libro inedito sulla famiglia
Con la famiglia queer e le sue battaglie politiche, è stata un’intellettuale dai mille volti. Il cordoglio della politica (e non solo)
Morta Michela Murgia, la lotta contro il cancro e le battaglie politiche. Sabato i funerali a Roma
Michela Murgia è morta a Roma nella tarda serata di ieri, giovedì 10 agosto. La scrittrice aveva 51 anni e lottava da tempo con un tumore renale al quarto stadio, il più avanzato. Dallo scorso 6 maggio, data in cui raccontò pubblicamente del suo carcinoma renale, ha aggiornato i suoi lettori con costanza sullo sviluppo della sua malattia. Con una foto che la ritraeva sorridente con cuffie e cannule nasali dell’ossigeno, lo scorso 29 luglio aveva fatto sapere di essere tornata in ospedale. "Posso stare meglio, ma non posso più stare bene. Meglio è comunque preferibile a male". Nata il 3 giugno 1972 a Cabras, un piccolo comune di quasi 9mila abitanti in provincia di Oristano in Sardegna, Michela Murgia è stata un’intellettuale dai mille volti. Il funerale di Michela Murgia sarà celebrato sabato (12 agosto) alle 15.30 nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli Artisti, a Roma.
Dal 2010 al 2014 è stata sposata con l’informatico Manuel Persico. Lo scorso 15 luglio sono arrivate le seconde nozze: si è sposata civilmente con l’attore Lorenzo Terenzi. Un passaggio obbligato e "controvoglia", determinato dalla necessità di garantirsi i diritti a vicenda qualora le cose si fossero complicate perché «lo Stato vuole un nome legale che prenda le decisioni". Poi una settimana dopo ha celebrato quella che per lei era l’unione in cui credeva davvero: la storia d’amore con la sua famiglia queer.
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Tutte e tutti rigorosamente vestiti di bianco, anelli chevalier di resina, e la scritta "God save the queer" ricamata sul suo abito. Dal cantante lirico Francesco Leone, l’attivista Michele Anghileri alle scrittrici Chiara Valerio e Chiara Tagliaferri fino a Roberto Saviano: sono in tutto dieci i componenti della sua queer family. Un nido d’amore "in cui – come lo definì l’autrice – le relazioni contano più dei ruoli" e dove i rapporti "superano la performance dei titoli legali e limitano le dinamiche di possesso". Un racconto del suo privato che ha scelto di portare avanti pubblicamente perché – spiegò il giorno delle nozze – "il nostro vissuto personale oggi è più politico che mai, e se potessi lasciare un’eredità simbolica, vorrei fosse questa".
"A breve un libro inedito sulla famiglia"
"Michela ha scritto fino all'ultimo giorno della sua vita. Aveva un libro da consegnare e lo ha consegnato prima di morire. Un libro toccante, sulla famiglia. Doveva essere solo sulla Gpa (gestazione per altri, ndr) ed è diventato un libro più profondo sul senso della genitorialità e parentela. Credo che uscirà a breve per Rizzoli". Lo dice all'Ansa Alessandro Giammei, curatore dell'opera di Michela Murgia e membro della famiglia. "C'è anche un ricco patrimonio di file scritti in molti anni, molti racconti dispersi e pagine inedite", aggiunge Giammei.