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Cronache
Morto a 46 anni Davide Renne. Lo stilista era direttore creativo di Moschino
Morto a 46 anni Davide Renne, direttore creativo di Moschino da pochi giorni

Moda, è morto Davide Renne. Lo stilista era il neo-direttore creativo di Moschino 

Tutto il mondo della moda è rimasto attonito alla notizia che nessuno avrebbe immaginato: è morto Davide Renne, solo qualche settimana dopo la sua nomina a nuovo direttore creativo della maison Moschino, controllata dal gruppo Aeffe Spa. Secondo quanto si apprende dagli uffici di Moschino, lo stilista toscano era ricoverato in ospedale a Milano, dove lunedì 6 novembre si era sottoposto a un intervento cardiaco. Malauguratamente il 46enne non è mai uscito dalla terapia intensiva, dove ha trascorso i suoi ultimi tre giorni dopo l'operazione.  

LEGGI ANCHE: Moda, nominato Davide Renne come nuovo direttore creativo di Moschino

“Non ci sono parole per descrivere l’incommensurabile dolore che stiamo vivendo in questo momento così drammatico. Davide si era unito a noi solo pochi giorni fa, quando un malore improvviso ha stroncato troppo presto la sua giovane vita. Non riusciamo ancora a credere a quello che è successo. Con Davide stavamo lavorando a un progetto ambizioso, pieni di entusiasmo e di ottimismo verso il futuro. Anche se è stato con noi solo per pochissimo tempo, Davide è stato in grado di farsi subito amare e rispettare. A noi resta oggi la responsabilità di portare avanti ciò che la sua fantasia e creatività avevano solo immaginato. Ci stringiamo alla famiglia e ai numerosissimi amici di Davide con affetto”. Queste le parole di Massimo Ferretti, presidente esecutivo di Aeffe SpA.

Renne - scrive Repubblica - sinora è stato un nome molto popolare tra gli addetti ai lavori, ben consapevoli delle sue capacità, ma virtualmente sconosciuto al grande pubblico: la direzione creativa di Moschino era il coronamento di una carriera lunga e proficua, il riconoscimento del suo talento e della sua professionalità. Il suo debutto in passerella sarebbe dovuto essere il prossimo febbraio, alla fashion week milanese. Del suo Moschino non si sapeva ovviamente ancora nulla, ma la sua prima e unica dichiarazione in proposito dimostra già quanto avesse le idee chiare: “Franco Moschino aveva soprannominato il suo studio ‘la sala giochi’. È così: ciò che la moda – soprattutto quella italiana, e la Maison Moschino in primis – può realizzare con la sua influenza, dovrebbe essere sempre fatto con un senso di gioco e di gioia”, aveva scritto lo stilista scomparso. 

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