Cronache

Mottarone, Tadini pentito. Il legale: "Non pensava potesse succedere"

Il manovratore della funivia del Mottarone ha parlato agli inquirenti dal carcere di Verbania

Mottarone, il manovratore Gabriele Tadini pentito: "Colpa mia, farò i conti con Dio". 

Gabriele Tadini, il manovratore della funivia del Mottarone dopo aver ammesso di aver manomesso con il ‘forchettone’ il freno di emergenza ha parlato agli inquirenti del carcere di Verbania, dove si trova in isolamento, dopo l'arresto di qualche giorno fa. Tadini agli inquirenti ha detto: "E' tutta colpa mia, farò i conti con Dio". "Mi sento un peso enorme sulla coscienza". "L’impianto idraulico dei freni di emergenza - continua -aveva dei problemi, perdeva olio, le batterie si scaricavano continuamente. Dopo la riapertura del 26 aprile avevamo fatto due interventi ma non erano stati risolutivi: la funivia funzionava a singhiozzo". "Tenere i freni scollegati permetteva alla funivia di girare, mai potevamo immaginare che la cima si spezzasse", ha aggiunto, dichiarandosi pentito delle sue azioni. "Era in buone condizioni, non presentava segni di usura. Ciò che è successo è un incidente che non capita neanche una volta su un milione".

Mottarone, parla anche il legale di Tadini: "Gabriele non pensava potesse succedere".

Gabriele Tadini "non ci pensava lontanamente che potesse succedere" ha spiegato il suo legale, Marcello Perillo entrando al Palazzo di Giustizia di Verbania. "Che lui sapesse delle conseguenze così gravi ho qualche dubbio", ha aggiunto Perillo confermando che il suo assistito ha ammesso "la questione del forchettone, ma da lì al disastro e alla rottura della fune è tutto da vedere". Il legale è pronto a nominare dei suoi consulenti tecnici. "È molto provato e distrutto". 

"Si è reso conto: ha la consapevolezza di avere vittime sulla coscienza e sta cercando di superarla con la fede", ha affermato Perillo. "Non dimentichiamo che si è rotta una fune e un aspetto tecnico importante è capire dove è avvenuta la rottura. Non credo che il forchettone potesse incidere sul cavo, così come bisogna capire i freni su quale fune erano, se portante o traente". L’avvocato sta contattando diversi esperti ed è pronto a chiedere alla procura di Verbania di poter "eseguire un sopralluogo" sul luogo del disastro.